A partire dal 26 giugno e per una durata stimata di 75 giorni, quindi fino al 9 settembre 2022, RFI ha previsto la chiusura completa della tratta ferroviaria che collega Colico a Tirano per lavori di manutenzione.
Il PD Circolo di Colico condivide l’indignazione dei cittadini del lago e della Valtellina e dei sindacati che non ne possono più di questi voltafaccia recati ai danni della quotidianità dei pendolari e non solo. Ai vertici regionali questo però sembra non essere rilevante e degno di nota.
Oltre ai sicuri disagi che colpiranno i pendolari vi saranno gravi danni alla già fragile viabilità lombarda. Il rischio è che il traffico diventi pesante, soprattutto sul fronte del trasporto merci, sia lungo la statale 36 che la statale 38, come afferma anche Andrea Frangiamore, segretario generale della Filt Cgil Lecco e Sondrio.
Questa grave situazione ferroviaria infatti non coinvolge solamente i pendolari ma anche l’economia turistica e non. Infatti come conseguenza naturale ci sarà un maggior utilizzo del trasporto su gomma, creando così problemi di transito, sia in entrata che in uscita, delle merci, in un momento in cui l’approvvigionamento è complesso per via della situazione globale. La viabilità lombarda è già infatti molto fragile, basti pensare a come, ogni volta che, per un’incidente o un evento naturale, che colpisca sia la statale 36, sia la 38, il traffico viene paralizzato.
Come infatti fa giustamente notare anche Andrea Frangiamore, segretario generale della Filt Cgil Lecco e Sondrio, i danni alla viabilità saranno molti. La stima è di 120 corse autobus al giorno che per oltre due mesi intaseranno le strade, la superstrada 36, che collega Milano alla Valtellina, e la statale 38, senza contare poi i mezzi pesanti che dovranno trasportare i prodotti aziendali in sostituzione dei treni merci, con ricadute anche sull’ambiente oltre che sulla vita dei pendolari.
Ai danni sulla viabilità ed economici vanno inoltre sommati i danni ambientali. Infatti, questo considerevole aumento del flusso di autoveicoli e autotrasporti sulla 36 e sulla 38 non potrà che avere pesanti ricadute anche da un punto di vista ambientale, con un incremento dell’inquinamento nelle zone dell’alto lago e della Valtellina.
Dunque saranno diversi i danni ai quali Rfi dovrà dare risposta.
Una risposta la esigiamo però anche dalla Regione, la quale, nonostante il PD, a qualsiasi livello, ha sempre segnalato le problematiche relative alla viabilità ferroviaria in Lombardia, queste non sono mai state seriamente prese in considerazione, e la scelta di effettuare degli interventi che vedono la chiusura di una linea importante per ben 75 giorni non fa altro che aggravare una situazione che era già ampiamente delicata, e a farne le spese saranno, in particolar modo, i pendolari.
Valentina Angelica Codurelli
Segretaria PD Circolo di Colico
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