LECCO – A più di cinque anni dalla morte, ancora non trova giustizia l’agente della Polstrada Francesco Pischedda. Ieri il processo ha subito un nuovo rinvio – il quarto – e ancora non si è deciso se riunire in un unico fascicolo la sorte dei tre moldavi accusati dei medesimi reati.
Il poliziotto, all’epoca 28enne, è morto nella notte tra il 2 e il 3 febbraio 2017 cadendo da un cavalcavia della Statale 36 a Colico mentre inseguiva un sospettato ma il processo non è ancora iniziato. Tre gli imputati, a bordo del furgone rubato che non si era fermato all’Alt della pattuglia della Stradale: Veaceslav Florea, 39 anni, è in carcere in Austria per reati commessi in quel Paese, Vadim Vulpe, 32 anni, e Igor Dima, 34 anni. Gli ultimi due, abbandonato il furgone, riuscirono a fuggire, Pischedda invece agguantò Florea ma nella colluttazione entrambi precipitarono nel vuoto per una decina di metri.
Ieri, per la quarta volta, il processo è stato rinviato. Florea sarà a processo il 19 settembre, otto giorni dopo gli altri due complici i quali però ancora non si sa dove siano. Alla fine dello stesso mese è prevista, probabilmente, la decisione sull’unificazione dei processi.