BELLANO – Ciaj Rocchi e Matteo Demonte, illustratori, videomaker e autori di fumetti, tornano in Valsassina per presentare il loro ultimo libro, La Macchina Zero (Solferino 2021).

Alcuni si ricorderanno di loro perché dal 2008 al 2012 hanno vissuto in queste valli e le hanno raccontate attraverso una serie di documentari, rintracciabili su YouTube, come: i volti della Muggiasca, L’antico, Streghe. Qualcun’altro si ricorderà invece del matrimonio celebrato in abiti seicenteschi proprio a Vendrogno, sede del prossimo incontro.

Negli anni successivi, tornati a Milano, hanno pubblicato le graphic novel Primavere e Autunni (BeccoGiallo 2015 – Selezione premio Andersen) e Chinamen, un secolo di cinesi a Milano (BeccoGiallo 2017 – selezione Gran Guinigi) che è anche un documentario a disegni animati ed è stato una mostra allestita al Mudec di Milano tra marzo e aprile 2017.

Ora, a più di 60 anni dalla scomparsa, raccontano la vicenda di Mario Tchou, classe 1924, figlio dell’Ambasciatore cinese a Roma che per Adriano Olivetti aveva progettato, ancor prima di IBM, il primo computer interamente realizzato a transistor. La macchina si chiamava Elea 9003 ed è la stessa con cui Ettore Sottsass vinse il suo primo Compasso d’oro nel 1959.

“È un libro importante che attraversa la storia d’Italia e della Cina, dell’industria, del design, della tecnologia, della scienza e vede un intero capitolo svolgersi a Varenna, a Villa Monsatero, dove nel 1954, la società italiana di Fisica si era riunita per un convegno – spiegano i protagonisti -. Si parlava di energia atomica, ma anche della necessità di costruire un calcolatore tutto italiano, una macchina che avrebbe permesso a tutte le altre scienze di svilupparsi più fretta e all’Italia di diventare leader mondiale negli studi sull’elettronica”.

“Purtroppo però, nel 1961, a un anno di distanza dalla già tragica morte di Olivetti, anche Mario ci lascerà a seguito di un incidente stradale avvenuto tra Milano e Torino. Aveva solo 37 anni e per il nostro Paese le opportunità offerte dall’informatica si trasformarono nell’ennesima occasione perduta”.

Per tutti i curiosi e per gli appassionati di tecnologie, l’appuntamento è al rifugio San Grato, a Vendrogno, martedì 16 agosto alle 16:30.