La casetta installata dal Comune in piazza a Corenno, dove si paga il famigerato ticket di ingresso, è abusiva. È quanto emerso dopo l’interrogazione presentata dal gruppo consiliare “Insieme per Dervio” nell’ultimo Consiglio Comunale, alla quale la Giunta ha risposto ammettendo che “per una dimenticanza non è stata redatta la richiesta di autorizzazione paesaggistica” e promettendo di accollarsi eventuali sanzioni.

Vista l’avvenuta installazione nel luglio 2020 della biglietteria, presenza fissa da oltre tre anni nella piazza di Corenno a un metro da un’abitazione, chiedevamo se per la sua installazione fossero state seguite dal Comune le procedure di legge relative all’autorizzazione paesaggistica, una questione già sollevata nel giugno 2022 dalla Soprintendenza alle belle arti e paesaggio per la provincia di Lecco, che scriveva al Comune sollecitando richieste mai pervenute relative al posizionamento definitivo della struttura.

L’amministrazione comunale ha fatto con la biglietteria di Corenno lo stesso giochetto di quest’estate con l’acquapark: nel luglio 2020 ha posizionato la casetta in via provvisoria (situazione che non richiede pratiche paesaggistiche o di altro tipo) ma poi alla scadenza dei 120 giorni di legge non l’ha più rimossa: non risulta quindi autorizzata e, in una parola, è abusiva. Proprio come ha fatto per il ninjapark, dichiarato come struttura temporanea ma non rimosso alla scadenza dovuta, che senza alcuna autorizzazione paesaggistica e con una concessione demaniale scaduta da 49 giorni occupa ancora abusivamente il lago.

D’altra parte sembra ormai questo il modus operandi dell’attuale amministrazione. Restando solo alla piazza di Corenno, il Comune ha dovuto rimuovere l’armatura presso la fontana e l‘enorme logo metallico che aveva appeso alla chiesa, mai autorizzati sebbene fossero stati addossati a un monumento storico. E a lago tutti ricordano la chiatta usata per i concerti lasciata ormeggiata nel porto per 9 mesi senza autorizzazioni. Sono molte altre, tra gli interventi effettuati dal Comune, le segnalazioni della Soprintendenza, che cita “progetti non pervenuti”, “richieste non ricevute”, “domande di autorizzazione non pervenute”: ma il Comune non ha ancora trovato il tempo per provvedere…

Ai cittadini piacerebbe che questa amministrazione, prima di vantarsi di qualcosa che ha fatto, potesse vantarsi di avere rispettato le norme che la riguardano, così come ogni cittadino si sforza di fare ogni giorno anche nei confronti dello stesso Comune. O è chiedere troppo?

Al posto di fare le cose in regola, il sindaco fa invece l’ennesimo comunicato propagandistico sul ticket di Corenno, “acquistato da 10mila turisti” e di cui “nessuno si lamenta più”, tanto che “i soldi che raccogliamo vengono tutti reinvestiti per migliorare Corenno”. Ma la propaganda è smentita ampiamente dai fatti. Come al solito si ricordano i ricavi ma non i costi: coi 10 mila biglietti venduti l’incasso è tra 30 e 40 mila euro (dipende da quanti hanno pagato il ticket intero a 4 euro e quanti quello ridotto a 3) ma le spese sono state almeno 37.860 euro (ben 35.345 a chi ha aperto la biglietteria, 756 per la stampa delle mappe e 1.759 per il sito; e chissà quante altre sono nascoste nel bilancio). Restano (forse) poche centinaia di euro di utile, senza dimenticare che il Comune ha dovuto restituire anche un contributo regionale di altri 37.500 euro già spesi per avviare l’operazione-ticket, ma di cui la Regione non ha accettato la rendicontazione; quindi di questo passo ci vorranno anni solo per ripianare i debiti: altro che “soldi reinvestiti per migliorare Corenno”!

Ancora più surreale dire che nessuno si lamenti più: basta chiedere a chi a Corenno possiede una casa, e viene spesso sfrattato dal parcheggio. Ma il termometro dell’apprezzamento dei turisti ce lo dà il sito Tripadvisor, consultato in tutto il mondo per verificare un luogo turistico prima di visitarlo, e dove raccontare la propria esperienza dopo la visita. L’85% delle recensioni nel 2023 stronca inesorabilmente il ticket e chi lo ha voluto, con espressioni come “inconcepibile”, “vergognoso”, “da evitare”, “incostituzionale”, “presa in giro”, “truffa” ed “esoso”: forse allora bisognerebbe iniziare ad aprire un po’ gli occhi sulla realtà e fidarsi meno della propaganda.

Ora sappiamo pure che il ticket viene fatto pagare da una biglietteria che risulta abusiva, oltre a non essere comunque giustificato da alcuna norma: quella a cui si richiama il Comune è stata negata dal Ministero dei Beni Culturali che nel giugno 2022 scriveva che “il borgo di Corenno non può essere considerato luogo pubblico della cultura né complesso monumentale”, definizioni su cui si basa il regolamento del ticket, e il Comune non ha quindi più spiegato con quale autorità faccia pagare un biglietto di ingresso agli ignari turisti; un’altra contestazione degli enti sovracomunali riguarda l’accesso alle aree demaniali, che per legge dovrebbe essere gratuito.

Ma a Corenno le leggi non esistono…

Gruppo consiliare
“Insieme per Dervio”

 

 

 

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