DERVIO – Nell’aprile del 2021 il Consiglio Comunale di Dervio, col voto contrario del gruppo di minoranza, approvava l’aumento dell’aliquota IMU ordinaria portandola dall’8,4 per mille, che era in vigore da molti anni ed era la più bassa sul territorio del lago, ad uno stratosferico 9,8 per mille: il Comune poteva così godere a bilancio di un maggiore introito di quasi 200mila euro, con un aumento del 23% rispetto all’anno precedente, che portava Dervio in un colpo solo ad essere uno dei Comuni più esosi del territorio.
Tale aumento veniva giustificato dalla Giunta così: “Abbiamo circa 6-7 milioni di opere da fare, quindi l’aumento dell’IMU servirà per coprire sicuramente una parte dei mutui per i finanziamenti che serviranno a costruire varie opere”. Cioè, in altre parole, il grande sacrificio richiesto ai contribuenti con l’aumento dell’IMU sarebbe servito per disporre di risorse per pagare i mutui necessari a realizzare nuove opere.
La minoranza obiettava con forza che nel bilancio di previsione del 2021 non vi fosse alcuna traccia degli interventi di cui si parlava, né, tanto meno, dei mutui da attivare presso gli istituti bancari per realizzare tali investimenti, che sarebbero stati effettuati, come dichiarato dalla Giunta, proprio grazie ai 200mila euro di maggiori entrate derivanti dall’aumento dell’IMU.
Il 2021 ora è terminato, e possiamo quindi verificare cosa sia poi successo veramente.
I numeri danno completamente ragione alla minoranza e smentiscono quanto affermato dalla Giunta al momento dell’approvazione del bilancio di previsione: nel 2021 a Dervio gli investimenti effettuati grazie a mutui sono stati pari a ZERO euro e non è stata avviata nessuna opera compresa nei 6-7 milioni di euro che erano stati promessi all’approvazione del bilancio. Ovviamente, i 200mila euro di aumento dell’IMU non sono quindi serviti, come era stato dichiarato dalla Giunta, ad attivare mutui per questi nuovi investimenti, dato che non sono stati fatti!
Quanto è accaduto si commenta da solo: gli elevati, maggiori introiti ottenuti con l’aumento dell’IMU sono stati utilizzati per altre spese, a volte puramente di immagine o non esattamente prioritarie. Intanto, però, i contribuenti hanno pagato un ulteriore salasso per l’IMU: non solo i proprietari di seconde case, ma anche moltissimi Derviesi che hanno altre proprietà diverse dalla propria abitazione, oltre a tutte le attività commerciali e industriali del paese, il tutto in un anno di difficoltà per famiglie ed imprese quale è stato il 2021: con i problemi economici generati dalla pandemia, sarebbe stato meglio dare risorse ai cittadini, anziché toglierle come è stato fatto aumentando imposte e tasse che non sono state poi utilizzate per gli scopi per cui erano state riscosse. E non si dica ora che gli investimenti potranno essere comunque fatti nel 2022: se ciò finalmente dovesse avvenire, sarà grazie all’aumento dell’IMU che si pagherà anche nel 2022, mentre i contribuenti hanno già profumatamente pagato l’aumento dell’IMU anche nel 2021 senza poter vedere nessuno dei risultati che erano stati promessi. “E io pago!” diceva qualcuno…
Gruppo consiliare “Insieme per Dervio”