BELLAGIO – Era una notizia attesa da decenni e poche ore fa papa Francesco ha annunciato la beatificazione di Teresio Olivelli riconoscendo il martirio del giovane che ha saputo incarnare il valore della fede nel suo impegno nella Resistenza fino alla morte nel campo di concentramento di Hersbruck.
Olivelli nacque a Bellagio il 7 gennaio 1916, di madre valsassinese crebbe tra Mortara, Pavia e Vigevano dove giovanissimo fu rettore del collegio Ghislieri. Decise di arruolarsi per la campagna di Russia per non lasciare soli i suoi studenti chiamati alle armi e durante la ritirata si prodigò nel soccorrere i suoi commilitoni.
Al ritorno, sempre per essere da esempio ai suoi ragazzi, passò nelle file della Resistenza a Tremezzina contribuendo alla fondazione del giornale clandestino “Il Ribelle”. Arrestato dai fascisti venne deportato nel campo di Hersbruck, dove si spense non ancora trentenne il 17 gennaio del ’45 preso a calci dai suoi carnefici.
In questi anni il ricordo e l’esempio di Teresio Olivelli è rimasto vivo in tanti paesi, ovunque un suo studente o un suo commilitone sia riuscito a darne testimonianza, comunità che ora sono in festa come ad esempio Cassina Valsassina.