BELLANO – Il calendario del festival “Il bello dell’orrido“, rassegna promossa dal Comune di Bellano e dall’Associazione ArchiViVitali, prosegue sabato 25 marzo con Gian Arturo Ferrari, protagonista dell’editoria italiana del Novecento e con una carriera da manager umanista, iniziata come professore universitario a Pavia, proseguita come dirigente editoriale, uno dei più potenti e temuti: direttore dei Libri Mondadori nei primi anni Novanta, è stato dal 1997 al 2009 direttore generale di tutta la Divisione Libri Mondadori.
È dunque da vero protagonista che scrive “Storia confidenziale dell’editoria italiana” (Marsilio), dopo essersi occupato di letterature italiane e straniere, e – soprattutto – aver incontrato persone e cose, attraversato epoche, inventato collane, costruito bestseller, assunto e licenziato.
Gian Arturo Ferrari – sul palco con Armando Besio – racconta le avventure umane e culturali degli uomini e delle donne che si sono occupati di scegliere come, quando e quali libri pubblicare in un paese in cui tanti scrivono e pochi leggono. Perché l’editoria è figlia di “Dio e Mammona”, dell’intellettualità e del commercio, non appartenendo in fondo a nessuno dei due. E poi, nelle pagine e nei racconti, tra aneddoti gustosi su lanci di futuri bestseller e scoperte di nuovi autori, emerge anche l’annosa questione: gli editori sono capitani d’azienda?
Di certo, Gian Arturo Ferrari, nato nel 1944, nella sua vita è sempre stato circondato da libri: con l’insegnamento universitario da un lato, l’apprendistato editoriale dall’altro. Nel 1984 è stato Editor della Saggistica Mondadori e – dopo la lunga carriera in questa casa editrice, dal 2010 al 2014 ha presieduto il Centro per il libro e la lettura presso il Ministero dei Beni e delle attività culturali. Dal 2015 al 2018 ed è stato vicepresidente di Mondadori Libri. È editorialista del Corriere della Sera e con Ragazzo italiano (Feltrinelli, 2020) è arrivato nella cinquina finale del premio Strega.
Al termine dell’incontro (ore 18:30), sempre al cinema, si terrà la presentazione della mostra “FRANCO BATTIATO. La realtà non esiste“, un omaggio e un approfondimento corale sulla vita e sull’opera di questo straordinario genio della musica da parte di alcuni amici strettissimi: Giovanni Caccamo, Vincenzo Zitello, Eugenio Lio, Francesco Messina, Elisabetta Sgarbi, Luca Volpatti.