È ora di chiarire la situazione anche a seguito di continui articoli sibillini sulle vicende legate alla nomina della nuova giunta della Comunità Montana. La proposta che vede Antonio Rusconi come presidente, già bocciata in assemblea, viene riproposta senza alcuna modifica.
Fin da luglio, un gruppo di amministratori ha lavorato alla composizione di una squadra attorno all’assessore esterno di Valmadrera Rusconi, richiedendo poi la convocazione dell’assemblea elettiva. Durante quella riunione, però, la proposta non ha raggiunto i numeri necessari per essere approvata: un chiaro segnale di rifiuto. Tuttavia, invece di ascoltare le richieste di revisione espresse da chi si è astenuto (e persino da alcuni sostenitori), nulla è stato modificato. Il “gioco delle tre carte” continua, con Rusconi presidente e il duo Civate-Ballabio sempre in giunta.
Per il bene della Comunità Montana e per evitare l’impasse, alcuni amministratori erano persino disposti ad accettare un candidato presidente già bocciato, a condizione che la lista degli amministratori venisse rivista. La disponibilità a trovare un compromesso si è scontrata con l’ostinazione di chi non intende cedere nulla.
I partiti, a nostro avviso, non sono il fulcro della questione. Mentre Lega e “Rusconiani” tentano di imporre la loro visione, il Partito Democratico e Fratelli d’Italia hanno avuto il merito di lasciare agli amministratori delle loro aree la libertà di decidere, insieme ad altri amministratori autonomi, rispettando il mandato ricevuto dai cittadini.
Se la proposta resta l’imposizione di Rusconi, Scola e Bussola, si arriverà inevitabilmente al commissariamento. Non sarà colpa nostra. Esistono alternative concrete: tre figure, tra cui un sindaco e due assessori eletti dai cittadini, si sono rese disponibili per la presidenza. Siamo pronti a discutere, ma il dialogo richiede reciprocità.
Fasoli ha già dichiarato la sua disponibilità a fare un passo indietro, persino due se necessario. Perché Rusconi e i suoi continuano a restare immobili? È ora di lavorare insieme su una proposta che possa ottenere il consenso della maggioranza. L’attuale strada è stata già bocciata, e continuare su questa linea porterà solo al fallimento.
Gli amministratori di Mandello del Lario, Olginate, Torre De’ Busi, Cisano Bergamasco, Monte Marenzo, Malgrate, Vercurago, Caprino Bergamasco, Pontida, Ello, Suello e Carenno