COLICO – Prima un consiglio comunale abbastanza “animato” (mercoledì sera), poi scazzi evidenti sulla prossima assemblea dei fautori della secessione verso la Valtellina, infine oggi – giovedì – una riunione dei vertici della Lega locale che secondo i bene informati potrebbe preludere a qualche decisione “dirompente”.
Non c’è che dire, il progetto di fuga da Lecco era e resta divisivo, rischiando di dividere anche chi lo sostiene.
Al termine della seduta consiliare sarebbero volate parole grosse perché c’è chi, tra i secessionisti, vorrebbe tenere a porte chiuse (…) il prossimo passaggio informativo sul piano di uscita dalla provincia attuale verso quella di Sondrio. In particolare Ugo Parolo avrebbe duramente attaccato chi preferisce l'”intimità” in un contesto che evidentemente ha bisogno della massima pubblicizzazione.
Ma è proprio l’idea della “Leccxit” a non piacere a tutti i leghisti di Colico. Compresi alcuni pezzi da novanta che starebbero contestando l’ipotesi di abbandono.
Nel frattempo, una serafica sindaca Gilardi ha “preso atto” dell’annuncio della minoranza in consiglio di avere in preparazione una petizione “uguale e contraria”, anti secessione – prodromo a quel punto (davanti a un paese spaccato) di un referendum popolare che appare ineludibile. La stessa Gilardi e il sodale Ielardi si sono impegnati a verificare modalità e opportunità di una consultazione su questa spinosissima materia. Ma intanto la maggioranza ha bocciato la mozione dell’opposizione per la creazione di un gruppo di lavoro, destinato ad approfondire e analizzare tutti gli aspetti della questione.
Formalmente “neutrale”, la giunta Gilardi non appare in realtà così contraria a chi vuole Colico in Valtellina.
E siamo solo all’inizio…
RedPol