DERVIO – Il comune compera un immobile e il giardino il 16 settembre 2022 per un progetto di restauro ed utilizzo pubblico e dopo due mesi si deve abbattere perché diventato pericoloso? A porsi diverse domande – anche dopo l’intervento della minoranza – è la cittadina Gabriella Friso con una lettera che pubblichiamo in forma integrale.

L’Amministrazione comunale di Dervio ha acquistato un edificio storico nel centro di Dervio (tra Via Mazzini angolo Piazza del Municipio IV novembre e via Martiri della Liberazione 9) perché il Sindaco aveva annunciato di volerlo restaurare e adibirlo a biblioteca e asilo nido, così motivando l’interesse pubblico per l’acquisizione. L’atto di acquisto (per una cifra di 220.000 euro) è del 16 settembre 2022.

Avendo l’Amministrazione ottenuto un finanziamento per realizzare ex novo l’edificio che ospiterà l’asilo nido, in pochissime settimane, il 7.12.2022 ha approvato il progetto per abbattere l’edificio storico e distruggere il giardino adiacente rinunciando a circa 2000 metricubi, con lo scopo di realizzare 12 parcheggi e allargare la piazza municipale per ospitarvi il mercato settimanale (a ridosso della scuola primaria!) che ora ha un apposito spazio attrezzato in un’altra area del comune e che potrebbe, sempre in centro, trovare già ora delle collocazioni più adeguate.

Il 27.12.2022 l’edificio è “in condizioni statiche altamente precarie” come da relazione dell’ufficio tecnico comunale. Nonostante questo paventato pericolo, le strade adiacenti e la piazza non vengono interdette al passaggio, anzi vi vengono svolte anche delle manifestazioni ed eventi nel periodo natalizio e il 31 dicembre si svolge anche il “Capodanno in piazza” organizzato dalla stessa Amministrazione.

Il 2 gennaio con ordinanza sindacale viene decretato l’abbattimento urgente dell’edificio, ma grazie ad alcune segnalazioni, la Soprintendenza Beni Artistici e Paesaggio interviene bloccandolo, in mancanza di un suo parere obbligatorio che deve essere espresso sia perché è un edificio che ha più di 70 anni, sia perché obbligatorio per l’Amministrazione pubblica proprietaria del compendio.

Il 3 gennaio sempre con ordinanza sindacale la demolizione viene sospesa e solo allora compaiono delle barriere e dei nastri che interdicono il passaggio in Via Mazzini e in quella che lo costeggia in piazza del Comune. Stranamente né la piazza, e neppure la palestra vengono interdette.

Se davvero il caseggiato fosse pericolante ovviamente sarebbero stati necessari interventi a tutela dell’incolumità dei minori della scuola primaria e secondaria di primo grado, degli sportivi/e che frequentano la palestra e degli/delle operatori/operatrici che a vario titolo lavorano o frequentano l’edificio della scuola primaria, famigliari compresi e che utilizzano, passando dalla piazza, l’entrata principale della scuola… Non solo, nella piazza continuano ad essere parcheggiate auto con l’autorizzazione municipale. Anche dopo una segnalazione fatta, tra l’altro alla Dirigente scolastica Lorenza Martocchi, al Prefetto e altri in data 9 gennaio, la situazione non subisce variazioni.

Alcune domande sono d’obbligo:
l’edificio è realmente pericolante? E lo è diventato in due mesi, visto che è stato acquistato a metà settembre? Se lo fosse stato già nel periodo precedente l’acquisto, perché non farlo abbattere dai vecchi proprietari a loro spese? Ora è il Comune se ne fa carico. È davvero impossibile riuscire a restaurarlo per evitare che ben 220.000 euro più le spese notarili ecc … vengano sprecati dall’abbattimento?

Come mai il Sindaco e l’Amministrazione hanno cambiato idea sull’uso pubblico degli spazi? Io personalmente ho proposto al Sindaco che venisse utilizzato per ospitare le Associazioni che a Dervio non hanno una sede, a partire dal coro femminile e che il giardino, opportunamente sistemato, anche con dei tavoli e panchine, potesse diventare un luogo di ritrovo gradevole e ombreggiato per tutti/e ma soprattutto per le persone anziane, tenendo conto che in centro al paese non esiste un luogo utilizzabile e che d’estate è impossibile anche solo sedersi in piazza IV novembre o in qualsiasi altro luogo sotto il sole.

Questa è un’idea, ma perché non aprire un concorso di idee sul possibile utilizzo e soprattutto a salvaguardia di uno splendido edificio storico con due lati in sassi a vista e un vialetto coperto d’accesso, con alberi, strutture a veranda e uno splendido e prezioso cancello in ferro battuto che è stato smantellato il 9 gennaio (dove è finito?)?

Giardino sì da sistemare ma non da trasformare… in piazza e parcheggi? È opportuno localizzare il mercato settimanale a ridosso delle scuole? Pensate al disturbo acustico, ma anche gli odori dei cibi che entrerebbero nelle classi…

Dervio, se vuol essere un paese attrattivo turisticamente, non deve diventare una succursale di Rimini, ma mantenere le peculiarità e le caratteristiche del paesaggio lacustre che è ben rappresentato dai centri e dagli edifici storici che, anche a prescindere del valore effettivo delle singole costruzioni, rendono i vicoli unici e caratteristici (e qui si vuole addirittura cancellare i due terzi di una stradina pedonale).

Senza considerare se sia o meno accettabile uno spreco di denaro pubblico (acquisto caseggiato, spese notarili, costo perizie e progetti, costi di abbattimento dell’edificio, progettazioni ecc…) per ottenere una piazza di cui non abbiamo bisogno perché non è utilizzabile dalla popolazione e quella comunale è più che sufficiente, e… 12 parcheggi?

Forse, ed io lo chiedo con determinazione, la situazione quantomeno confusa e contradditoria, non dovrebbe essere chiarita a partire da una perizia super partes, che stabilisca le reali condizioni dell’edificio e la possibilità o meno di un suo restauro? Forse non sarebbe meglio che la popolazione sappia esattamente se c’è o meno un pericolo per chi usa la palestra, va a scuola, entra nell’edificio comunale? La trasparenza promessa dal Sindaco in questa operazione sembra davvero lontana…

L’iperattività di questa Amministrazione non è sempre sinonimo di qualità e di interventi quantomeno opinabili ce ne sono molti sotto gli occhi di tutti/e! E dov’è finito il bellissimo cancello che proviene da Villa Monastero? Anche gli operai che hanno effettuato l’intervento, dicono di non saperlo…

Gabriella Friso
cittadina derviese e socia Legambiente

 

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