Nell’ultimo Consiglio Comunale il gruppo consiliare di minoranza “Insieme per Dervio” è stato costretto a presentare un’interrogazione per cercare di ristabilire (purtroppo senza risultato) il diritto a manifestare la propria opinione, che dovrebbe essere tra le fondamenta di una democrazia.
Abbiamo citato un episodio del 20 settembre quando il sindaco, che come ha ammesso lui stesso gestisce personalmente la pagina Facebook istituzionale del Comune, ha deciso arbitrariamente di cancellare gli interventi del nostro gruppo consiliare e di alcuni cittadini che riportavano un’opinione diversa a commento di un comunicato comunale che magnificava l’utilizzo degli introiti ottenuti, guarda caso, dall’acquapark. Abbiamo poi scoperto che non è la prima volta che dei commenti, sgraditi in quanto non allineati, vengano cancellati dal social network comunale, e al nostro gruppo consiliare (che rappresenta il 41% dei Derviesi) e ad altri cittadini è stata poi inibita definitivamente la possibilità di riportare la propria opinione sulla pagina Facebook istituzionale del Comune di Dervio, che come tale dovrebbe rappresentare tutti i cittadini.
Giova ricordare che il commento “incriminato” che ha portato a questa serie di “epurazioni” non fosse assolutamente offensivo né polemico, ma desse semplicemente una diversa lettura di informazioni comunicate in modo propagandistico dal Comune, perché ricordava che a fronte degli introiti derivanti dall’acquapark sarebbe stato corretto indicare anche le corrispondenti spese, che azzerano quasi completamente questi introiti, il tutto senza criticare l’intervento proposto e citando cifre e informazioni prese da atti comunali facilmente verificabili.
A scanso di equivoci, questo era il commento che ci è stato cancellato: “Il progetto proposto può risultare anche interessante (purtroppo non essendo mai stato discusso in alcuna sede istituzionale non ne sappiamo di più). Per completezza di informazione andrebbe però detto che i proventi per il Comune derivanti dalla gestione dell’acquapark non sono certo di 42.950 euro: il Comune ha speso almeno 97.134 euro per la costruzione della pedana che ospita le casette alla Foppa e che dovrà essere ora rimossa, di cui il gestore dell’acquapark ne ha rimborsati, secondo il contratto approvato dalla Giunta, solo 70 mila (una tantum, perché dall’anno prossimo l’eventuale spesa sarà totalmente in carico al Comune); ha inoltre speso 1.959 euro per la concessione demaniale e ne ha “abbuonati” 4.800 al gestore di bar e ristorante che avrebbe dovuto pagarli come canone di affitto che non è stato poi più richiesto. Tra spese e mancati introiti, l’utile dell’acquapark per il Comune scende già a 9.057 euro, fatte salve ulteriori spese nascoste nelle pieghe del bilancio. Ad esempio, quanto costerà smontare la pedana (di proprietà comunale)? È facile quindi capire che i 43 mila euro sono un po’ uno specchietto per le allodole: l’intervento proposto sarà certo bellissimo ma sarà per gran parte finanziato con i soldi di tutti i cittadini, non dell’acquapark. E un’ultima annotazione: se il Comune ha “incassato” dall’acquapark 43 mila euro, significa che i gestori (in base alle percentuali da versare previste nel contratto) ne hanno incassati almeno 163 mila, oltre a quelli di bar e ristorante che non conosceremo mai. Ecco, così le informazioni sembrano più complete“.
Risulta evidente che non è più possibile manifestare liberamente la propria opinione, quando questa non è gradita al potente di turno, e che ciò rappresenti il punto più basso a livello di democrazia nella storia del Comune di Dervio, nel quale non è più permesso avere idee differenti da chi gestisce il potere.
Il sindaco non ha voluto restituire il diritto di parola al gruppo consiliare e ai cittadini che sono stati esclusi dal social network comunale, ha ricordato quante belle cose “istituzionali” abbia scritto sulla pagina Facebook del Comune, ma si è stranamente dimenticato di citare l’uso propagandistico di questo strumento, che ha più volte utilizzato senza contraddittorio con contenuti denigratori nei confronti del gruppo di minoranza, spesso anche pubblicando dei video (a volte un po’ patetici) realizzati appositamente. Né ha citato interi settori amministrativi che sono stati deliberatamente ignorati su questo mezzo di comunicazione, sebbene interessassero tutti i cittadini, come ad esempio le procedure di modifica del PGT (con i risultati che poi conosciamo).
Il tutto si accompagna all’avvenuto stop alla pubblicazione del notiziario comunale, che fin dagli anni Novanta le precedenti amministrazioni avevano costantemente pubblicato ogni 3 mesi, trattando tutti gli argomenti dell’azione amministrativa, e non solo quelli graditi, recapitandolo a tutte le famiglie, gestendolo attraverso regole precise e favorendo la partecipazione della minoranza, alla quale era anche destinato un apposito spazio.
Ma a Dervio tutto questo non succede più, qualificando negativamente lo stile di chi amministra oggi il Comune, in cui l’informazione istituzionale è saldamente in mano a una persona sola: non ci resta che dire che si è instaurato un sistema che non ammette voci dissonanti…
Gruppo consiliare “Insieme per Dervio”