L’acquapark/ninjapark di Dervio è da una settimana una presenza abusiva, occupando senza autorizzazioni la spiaggia e il lago. Mancava solo questo nella controversa vicenda della struttura acquatica voluta dalla Giunta comunale, ma è proprio così. Il 13 settembre è infatti scaduta la concessione demaniale di 120 giorni rilasciata dall’Autorità di Bacino del Lario: entro tale data la spiaggia della Foppa e l’antistante specchio d’acqua avrebbero dovuto essere ripristinati e restituiti al demanio liberi da ogni costruzione. Invece le installazioni acquatiche sono ancora lì, come la pedana sulla spiaggia e le casette utilizzate come bar e ristorante.
E così, ancora una volta in pochi mesi, il Comune di Dervio è protagonista di iniziative che violano leggi e regolamenti, dando un pessimo esempio ai cittadini che invece rispettano la legge tutti i giorni. Non si tratta di una questione tecnica, ma di sostanza. Il Comune aveva infatti chiesto una concessione limitata a 120 giorni non a caso, perché questo è il termine che, per legge, distingue le installazioni provvisorie, con procedure semplificate, da quelle che invece devono seguire un iter più complesso, e necessitano di permessi di enti sovracomunali, tra cui l’autorizzazione paesaggistica. La concessione demaniale temporanea di 120 giorni scadeva appunto il 13 settembre: entro tale data il Comune avrebbe dovuto sgomberare e ripristinare l’area, mentre anche solo per un giorno in più sarebbe rientrato nella casistica che necessitava di varie autorizzazioni prima di avviare l’attività. Ma per smontare tutto entro il 13 settembre bisognava iniziare forse già in agosto, visto che per il montaggio sono serviti 40 giorni. Ecco allora l’espediente: far finta di niente e tenere aperto fino all’ultimo, ben sapendo che poi l’area sarebbe rimasta occupata oltre la scadenza della concessione: ma ora questa occupazione è illegale! E non è la prima volta che succede a questa Giunta: anche la biglietteria del famigerato ticket di Corenno risulta installata provvisoriamente per 120 giorni per non chiedere permessi sovracomunali, mentre invece è lì ormai da 3 anni!
Questo epilogo sembra quindi la “degna” conclusione di un iter che ha già sollevato perplessità.
Tutto inizia il 24 gennaio, quando il Comune chiede l’occupazione di un’area demaniale per installare acquapark, ninjapark e strutture annesse per uso pubblico gratuito. La richiesta viene poi modificata dal Comune con decorrenza dal 17 maggio (da lì partono i 120 giorni scaduti il 13 settembre) in una nuova domanda per uso pubblico con tariffe simboliche, autorizzata dall’Autorità di Bacino il 14 giugno, quando la struttura era in acqua già da un mese.
Il tipo di domanda determina il costo della concessione, che è molto minore se la chiede un Comune per attività istituzionali, piuttosto che un privato a scopo di lucro: ma un biglietto da 13 euro per 30 minuti di ninjapark non è propriamente una tariffa simbolica!
Successivamente però il Comune chiede all’Autorità di Bacino di girare alla società Silpion srl la gestione delle attività oggetto di concessione. Tale richiesta viene autorizzata il 31 luglio dopo l’invio da parte del Comune della documentazione necessaria, avvenuto solo dopo che la minoranza aveva presentato in Consiglio Comunale delle interrogazioni sull’argomento, mentre la società gestiva la struttura da due mesi.
Quando il 2 maggio il Comune assegna l’appalto alla Silpion era ancora vigente la domanda presentata in gennaio per un uso gratuito: ciò nonostante, il Comune concede a un privato la gestione ventennale di un servizio che sarebbe stato autorizzato per meno di quattro mesi. Sorge spontaneo chiedersi come sia possibile che un’amministrazione comunale avvii un bando da 549.500 euro per dare in gestione un servizio non destinato a produrre reddito (o comunque, anche dopo la modifica introdotta a maggio, un reddito simbolico); e specularmente, come sia possibile che un’impresa privata abbia fatto un’offerta di tale entità con davanti una prospettiva simile.
Risulta allora difficile credere che questo percorso sia soltanto l’incontro casuale tra un’amministrazione un po’ distratta e un privato generoso al punto tale da non interessarsi nemmeno ai vincoli che la normativa imponeva.
E come se non bastasse, si aggiungono le perplessità già sollevate dagli appalti: quello per la fornitura e gestione del ninjapark, con 15 invitati ma una sola offerta pervenuta dalla Silpion, che ha iniziato a montare la struttura acquatica quando ancora le procedure d’appalto erano in corso, anziché acquistarla, come previsto, solo dopo l’assegnazione dell’appalto, e quello per la fornitura e la gestione delle casette per bar e ristorante, il cui vincitore avrebbe dovuto pagare 48 mila euro di canone al Comune, ma poi, dopo una velocissima gara andata deserta, subito assegnato a un’azienda legata contrattualmente alla Silpion, senza riscuotere più neanche un euro di canone.
In conclusione, per evitare qualsiasi supposizione, basterebbe che questa amministrazione spiegasse le ragioni che hanno portato a fare questo tipo di scelte, cominciando magari col chiarire una volta per tutte se l’amministratore unico della Silpion sia la stessa persona che risulta tra gli stretti collaboratori del sindaco Stefano Cassinelli nella gestione dei Forti di Colico.
Gruppo Consiliare “Insieme per Dervio”