DERVIO – I lavori agli argini del Varrone stanno frantumando i massi erratici del torrente, che non sono ufficialmente riconosciuti come bene da tutelare ma che sono comunque parte della memoria collettiva della comunità. A questa sensibilità si appella Angelo Colombo, presidente della locale Pro Loco, per chiedere maggior rispetto per i sassi che appartengono alla storia del Varrone.
“Salviamo i massi del Varrone! – scrive Colombo sui social – L’impresa che sta costruendo i nuovi argini e briglie del fiume, utilizza i massi esistenti nell’alveo, spaccandoli per rivestire il muro in cemento armato. Ad inizio lavori avevo chiesto a: responsabile dell’impresa, progettista direttore lavori (una derviese) e sindaco, di lasciare nell’alveo almeno i massi erratici più belli. Purtroppo questo non sta avvenendo e come potete vedere dalle foto, anche un masso con iscrizione storica (1854) è stato spostato assieme agli altri massi da spaccare. Non metto in dubbio l’utilità delle opere per prevenire le alluvioni, ma queste devono essere fatte salvaguardando l’ambiente e le testimonianze storiche. Cosa ne pensate?”