Il diritto all’oblio oncologico è una legge che tutela i diritti delle persone che sono state affette da malattie oncologiche, per evitare le discriminazioni esistenti, con particolare riferimento all’accesso ai servizi finanziari, bancari e assicurativi, nonché alle procedure di adozione di minori.
Consiste nel diritto a non fornire informazioni né essere oggetto di indagini sulla propria pregressa condizione patologica.
Essa rimuove, ai sensi dell’articolo 3 della Costituzione (eguaglianza e pari dignità sociale), gli ostacoli che limitano l’eguaglianza di questi soggetti, oltre un milione di persone in Italia, che hanno avuto un tumore e per i quali l’aspettativa di vita è tornata simile a quella delle persone normali, ribadendo che alla guarigione clinica deve corrispondere la possibilità di esercitare i propri diritti in condizioni di eguaglianza rispetto al resto della popolazione.
Il diritto all’oblio oncologico è riconosciuto a tutti i pazienti oncologici dopo dieci anni dalla fine del trattamento (dopo cinque anni per i pazienti per i quali la diagnosi è stata formulata prima dei 18 anni).
Le nuove norme sono state approvate all’unanimità dalla Camera con 281 voti favorevoli e nessun contrario, nella seduta del 28 giugno 2023. Ora la misura passa al Senato.
Giorgio Maria Baratelli
Chirurgo senologo
Direttore Unità di Senologia Ospedale di Gravedona (CO)
Membro Comitato Scientifico Accademia di Senologia “Umberto Veronesi”
Presidente LILT di Como