Dopo la frana nel comune di Varenna dello scorso venerdì 19 maggio 2023, tornano d’attualità in ambito politico le criticità del territorio lariano in termini di dissesto idrogeologico. Il coordinamento avviene in Prefettura e lì si istituiscono dei tavoli temporanei.
Un tavolo permanente, diversamente, permetterebbe a tutti gli interlocutori di rimanere aggiornati, permetterebbe un monitoraggio strutturato, di prevenzione più che di protezione civile. Offrirebbe la possibilità di definire delle priorità di intervento almeno sulla base provinciale, da rispettare a vari livelli in relazione agli investimenti pubblici che vengono erogati.
Un primo passo vero un governo del territorio 2.0. I problemi di una frana non sono limitati alla viabilità, sono soprattutto un campanello d’allarme: si tratta di un evento che non è stato previsto o le cui conseguenze non sono state previste con sufficiente anticipo.
Quanto servirebbe per mettere in sicurezza l’intero territorio? Chi sa rispondere a questa domanda? Chi è pagato per farlo? Cosa deve succedere per palesare la necessità di un tavolo permanente per il dissesto idrogeologico?
In particolare restano ancora molte domande aperte. I recenti fondi regionali destinati all’Orrido di Bellano, per esempio, erano prioritari rispetto agli interventi di prevenzione delle frane che si sono peraltro verificate anche sul territorio di Bellano? I fondi regionali destinati all’abbellimento della via crucis della parrocchia di Esino Lario, annunciati in pompa magna, sono ancora prioritari rispetto alla cura del dissesto idrogeologico che peraltro qualche mese fa ha colpito pure la strada che collega il lago con Esino?
I fondi del PNRR investiti per i giardini di Varenna che provengono dall’Europa, sono prioritari rispetto alle priorità palesate da caos di una SP 72 interrotta sine die? O di una Ferrovia interrotta sine die? E il cavalcavia di Bellano (sottopasso del passaggio a livello), che verrà a costare una decina di milioni di euro, è davvero la priorità delle priorità per TreNord? Non dovremmo forse insistere per evolvere il sistema dei finanziamenti pubblici per l’esercizio di un governo del territorio di tipo 2.0? Per “2.0” si intende “evoluto rispetto all’era della propaganda”, non si chiede molto di più.
Renato Ongania
Analisi pubblicata sul portale Wiki Perledo