I dati recentemente condivisi dall’assessore regionale allo Sviluppo economico parlano chiaro: la ripresa dell’economia lombarda, sia sul fronte interno che su quello delle esportazioni, si sta concretizzando.
Nel contesto regionale, e nazionale, Brescia spicca per il suo tessuto imprenditoriale vivace e particolarmente rivolto verso l’export e la vendita all’estero. La crescita rilevata dalle analisi del Centro Studi di Confindustria Brescia su elaborazione dei dati Istat, si attesta intorno al +12,4% su base annua, mentre quella tendenziale è pari a +42,3%. Un’ulteriore conferma della buona vocazione internazionale dell’economia del territorio proviene dal Rapporto dei Distretti Industriali, a cura della Direzione Studi e Ricerche di Intesa San Paolo: le recensioni dei dati mostrano un notevole balzo delle esportazioni di metallurgia, pari ad un +23,9%, influenzate parzialmente dall’aumento dei prezzi di produzione.
Il quadro mette in evidenza soprattutto i metalli di Brescia (+20,6%), spinti in particolare da mercato europeo, guidato da Germania, Francia e Spagna, confermando la propensione all’internazionalizzazione delle medie e piccole imprese del bresciano. Un’opinione condivisa anche dagli export manager delle più importanti compagnie del settore, secondo cui la Lombardia si colloca tra le regioni italiane con il più alto valore di export. Voce importante quella di EGOInternational, che indica come Brescia sembri aver subito una notevole accelerazione in questa direzione, posizionandosi in cima alla classifica dei paesi che esportano di più i loro prodotti all’estero.
Le recensioni dei dati riportati nel sito ufficiale della compagnia specializzata nella consulenza di impresa e nel settore export evidenziano una concentrazione significativa dell’export bresciano nel settore dei mezzi di trasporto, dei macchinari ed una crescita in quello manifatturiero, segnale che spinge a guardare al futuro con ottimismo.
Il quadro di EGOInternational è nella sostanza confermato anche dalle associazioni di categoria: “la robusta ripresa del settore manifatturiero – secondo l’opinione del Presidente di Apindustria- è evidente da alcuni mesi, ma resta fondamentale l’attenzione su materie prime e logistica. La ripresa c’è in alcuni comparti ed è legittimo aspettarsi un rimbalzo positivo.”
Le opinioni positive sono rivolte soprattutto al primo trimestre dell’anno, che sembra essere influenzato positivamente dalla ripresa del commercio mondiale, il cui incremento è stato dell’8,8%, a cui si aggiunge la risalita dei prezzi delle principali materie industriali, che ha prodotto un innalzamento dei valori monetari dei beni scambiati.
EGOInternational: le recensioni sulle esportazioni del bresciano
La crescita dell’export nel Bresciano è alimentata sia dalle vendite in Europa che dalle esportazioni extraeuropee: le aziende di Brescia tendono ad esportare maggiormente verso i paesi limitrofi, come la Germania, dove viene indirizzato oltre il 20% della merce locale, al secondo e terzo posto troviamo invece la Spagna e la Francia.
I dati ufficiali e le recensioni degli esperti sembrano però confermare la sempre maggiore propensione delle aziende a collocare i loro prodotti in paesi come Cina (+45%), Turchia (+37,1%) e Russia (+11%), mentre in termini di aree geografiche dalle elaborazioni Istat spiccano le dinamiche positive dei Paesi Europei non UE (+15,9%), dell’Africa (+15,1%) e dell’Ue post Brexit (+14,5%).
Dinamiche che trovano spiegazione -secondo le opinioni di EGOInternational – nella diversificazione dei flussi dell’export bresciano per dimensione delle aziende.
Dalle recensioni emerge che il 34,4% delle piccole imprese preferisce esportare in un numero limitato di paesi per economizzare le risorse, il 31,6% delle aziende medio-grandi opta invece per esportare in aree con quote di mercato più piccole, affiancando investimenti diretti e presenza commerciale e produttiva.
“Le piccole imprese – si legge sull’approfondimento di EGO International – sono spesso alle prime armi e non conoscono i mercati di destinazione, per questo decidono di affidare il loro processo di internazionalizzazione ad aziende che li guidano all’esportazione verso paesi target.”
Opinione che conferma la necessità di implementare la strategia adottata finora con uno sviluppo di competenze ed una buona conoscenza delle aree più ricettive, così da sviluppare la giusta competitività per cogliere le nuove opportunità di business.