VALMADRERA – Al via uno dei progetti più importanti del 2021 per il servizio idrico della Provincia di Lecco: un investimento da circa 7 milioni di Euro a servizio di oltre 60 Comuni e 300.000 persone.

È in partenza uno dei progetti più ambizioni di sempre per Lario Reti Holding, la società partecipata dai Comuni della Provincia di Lecco e gestore del Servizio Idrico Integrato. Nei primi 5 anni di affidamento del servizio, la società ha investito oltre 100 milioni di euro in infrastrutture e si appresta ora ad avviare uno dei progetti più importanti mai realizzati: il potenziamento dell’Acquedotto Intercomunale Brianteo in due tratte cardine – tra Valmadrera e Civate e tra Civate e Dolzago.

“Si tratta di un progetto che comporterà oltre 7 milioni di investimento sul solo 2021, con un valore totale previsto che supererà i 9 – spiega Lelio Cavallier, Presidente di Lario Reti Holding – Le linee guida che ci hanno dato tutti gli Enti coinvolti nel progetto – dalla Provincia ai Comuni, dalla Soprintendenza dei Beni Ambientali all’Autorità di Bacino e a Regione Lombardia – sono chiare: effettuare i necessari interventi nel rispetto dell’ambiente e della biodiversità della zona, riducendo al minimo l’impatto su di essi e sulle attività dei residenti e di chi fruisce le sponde del Lago di Annone.”

Nel dettaglio, il progetto di potenziamento dell’Acquedotto Intercomunale Brianteo interessa in due tratte separate: tra Valmadrera e Civate e tra Civate e Dolzago. La prima parte prevede investimenti per circa 3 milioni e mezzo di euro mentre la seconda per quasi 6 milioni.

“L’opera è inserita nel Piano Nazionale Acquedotti e beneficia di un contributo a fondo perduto da parte di ARERA, l’autorità nazionale di regolamentazione del settore – spiega il presidente Cavalier – Il raddoppio di tale dorsale è fondamentale in quanto consentirebbe – da una parte – di efficientare la gestione energetica del potabilizzatore e delle camere di rilancio, andando a separare la necessità di generazione di pressione e – dall’altra parte – di avere una soluzione di riserva nel caso di manutenzioni da attuare sulla tubazione”.

L’acquedotto Brianteo è la principale rete idrica in gestione a Lario Reti Holding: nasce dal potabilizzatore di Valmadrera, che aspira l’acqua a circa 40 metri di profondità nella baia di Parè e potabilizza fino a mille litri di acqua al secondo. Tramite una serie di opere accessorie e il collegamento alle reti locali, serve 66 Comuni delle Province di Lecco, Como e Monza. Si tratta di una rete di distribuzione di circa 700km, di cui 60 formano la dorsale principale, a fronte dei circa 2.600 complessivi gestiti dalla società. Grazie a questa struttura vengono potabilizzati circa 14 dei 26 milioni di litri di acqua distribuiti in tutta la provincia di Lecco.

A seguito del revamping e del rinnovo dell’impianto dell’impianto di potabilizzazione di Valmadrera, la società ha dato il via alla progettazione del raddoppio dell’acquedotto Brianteo nella parte che da Valmadrera porta a Dolzago. Tale operazione porterà notevoli vantaggi assicurando la continuità nell’approvvigionamento idrico e consentendo di ottimizzare, anche da un punto di vista energetico, la gestione della rete da parte di Lario Reti Holding. Questo potenziamento consentirà infatti di eseguire interventi di manutenzione su una delle due condotte senza dover sospendere la distribuzione dell’acqua ai Comuni. Inoltre, permetterà di alleggerire il carico idraulico sulla tubazione esistente, riducendo il numero e l’intensità delle perdite di un bene prezioso.

La prima tratta interessata dall’espansione sarà quella tra Civate e Dolzago, per una lunghezza di circa 10 chilometri suddivisi in tre parti, una delle quali attraversa un tratto del Lago di Annone.
I lavori per la prima tratta, quella sublacuale che attraverserà il lago, posata sul fondale, partendo da Civate presso lo svincolo della SS36 ed arrivando al confine tra Oggiono ed Annone, sono incominciati dalla seconda metà di marzo.

“La scelta di procedere nella posa attraversando il Lago di Annone, che ricordiamo essere uno dei più tutelati della nostra zona – prosegue Cavallier – è stata concordata negli ultimi anni con i numerosissimi Enti di controllo e consultori che intervengono in questo genere di progetti. In accordo con loro, si è stabilito di procedere con la soluzione più rapida, meno impattante sulla viabilità e sui residenti e, anche, più economica, per raggiungere Dolzago da Civate. Le alternative via terra avrebbero previsto diversi passaggi lungo e attraverso il tracciato della SS36 “Valassina” o della SP51 da Sala al Barro a Oggiono centro. Tali passaggi avrebbero comportato costi più elevati sia a livello economico – per gli scavi, la gestione dei cantieri e dei ripristini – sia a livello di impatto sui residenti.”

La tubazione che verrà posata sul fondale del lago avrà un diametro di 60 cm; sarà costituita di acciaio rispondente alle più stringenti normative vigenti e verrà ancorata al fondale tramite dei pali posizionati a una distanza di circa 55 metri l’uno dall’altro. I pali di ancoraggio avranno una lunghezza di circa venti metri e saranno quasi interamente inseriti nel terreno, tramite una tecnica di spinta concordata con gli Enti controllori e che ridurrà il più possibile il sollevamento di detriti dal fondale. Adagiata sul fondo del lago resterà una struttura di altezza variabile fra uno e due metri, per una lunghezza complessiva di tubazione di circa 3,5 chilometri. L’intera operazione sarà realizzata con delle chiatte galleggianti e richiederà inoltre l’impiego di diversi tecnici subacquei. Prima di avviare le operazioni saranno effettuate – sempre tramite l’impiego di subacquei – delle verifiche archeologiche sul fondale, al fine di valutare che non vi siano reperti storici di cui sia necessaria la conservazione.

“La progettazione cosciente di questi due interventi, realizzata in armonia con tutti gli Enti coinvolti – dalle associazioni locali di pesca ad ANAS – ci ha permesso di ridurre al minimo l’impatto che le nostre opere avranno sul territorio e sulla comunità e rappresenta un altro segnale del cammino “controcorrente” che abbiamo intrapreso nella gestione del servizio
idrico integrato, un cammino di miglioramento, attenzione, supporto e sostegno alle comunità locali” conclude il presidente Cavallier.

I lavori per la tratta sublacuale saranno sospesi tra maggio e ottobre per rispettare il ciclo naturale di flora e fauna lacustre e termineranno con l’autunno del prossimo anno, dopo 550 giorni circa di lavoro. A lavori ultimati, la nuova rete non avrà impatti visivi sullo scenario paesaggistico: tutti i luoghi saranno ripristinati allo stato dell’arte. Nel periodo prossimo saranno inoltre avviati i lavori che consentiranno la posa della tubazione a terra da Valmadrera a Civate nonché da Oggiono a Dolzago.

 

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