Negli ultimi anni si è registrato un notevole aumento del numero di startup lanciate in Italia. Un fatto che può essere in gran parte attribuito alla crescita economica verificatasi nel paese, ma anche al miglioramento del contesto imprenditoriale, con una spinta data dal boom del digitale. Va comunque detto che non mancano le sfide da affrontare, come i costi elevati di avvio, al punto che l’Italia da questo punto di vista figura in cima alla lista dei paesi più cari in Europa. Vediamo quindi quali sono i costi da sostenere per il lancio di una start up.
Il boom di start up in Italia e la classifica europea dei costi
I dati parlano chiaro: se si considerano gli ultimi due anni, l’Italia ha messo a registro un incremento del numero di start up sul territorio pari al +67%. Sono infatti aumentate le opportunità, e lo spirito imprenditoriale tipico degli italiani ha fatto tutta la differenza del mondo, anche per merito della scalata del digitale e delle pari opportunità. Di contro, va detto che non mancano le difficoltà, al punto che la crescita di questa percentuale potrebbe essere addirittura superiore.
Uno degli scogli maggiori che un imprenditore deve affrontare è il costo di avvio di una start up. Ci sono anche altre difficoltà strutturali, come le normative non del tutto chiare, e la mancanza di tutele a livello legislativo. Un altro ostacolo da sottolineare è rappresentato dagli incentivi che, pur essendo presenti, dovrebbero essere aumentati dal Governo. Per quel che riguarda le spese, come anticipato poco sopra, la Penisola è in cima alla classifica dei paesi europei, tanto che il lancio di una start up costa addirittura 10 volte di più rispetto la Germania (15 se si considera la Francia).
Quali sono i costi per aprire una start up in Italia?
I dati sui costi di avvio di una start up in Italia chiariscono quanto sia grande la spesa da affrontare per un imprenditore. Le voci di spesa sono numerose, e includono l’affitto degli spazi per gli uffici, l’arredo e i macchinari, le attrezzature, l’assunzione del personale, le spese legate al marketing, le consulenze legali e tutte le spese legate alla burocrazia. Ovviamente alla lista si dovranno aggiungere anche i costi per le utenze come internet ed energia.
A tal proposito, il consiglio è di valutare le proposte di energia elettrica pensate per l’azienda presenti sul mercato, dato che in questo modo sarà possibile stipulare un contratto ad hoc. Ritornando ai costi, l’apertura di una SRL semplificata può arrivare a costare circa 700 euro, e si tratta di una delle soluzioni in assoluto più economiche. In sintesi, le spese rappresentano sicuramente uno dei maggiori freni per un ulteriore sviluppo delle start up in Italia.