ESINO LARIO – Compie oggi cento anni Giuliano Maglia, il più longevo discendente dei Maglia del territorio lariano. Registrato alla nascita con il nome di Giulio, è il secondo centenario esinese dopo Carlo Ricciardelli ad aver raggiunto questo importante traguardo.
La ricorrenza festosa è concomitante con la recente pubblicazione della “Storia e Genealogia dei Maglia – da Sordevolo alla Val d’Esino”, scritta dallo storico e genealogista esinese Valerio Ricciardelli. E proprio in questo voluminoso scritto, troviamo raccontata la discendenza di Giuliano, registrato negli atti di battesimo con il nome di Giulio. Si tratta dell’ultimo Maglia vivente a cui è stato trasmesso il nome del capostipite Giulio (1575-1635), uno dei tre fratelli Maglia nati a Esino e figli di Nicolao, il sordevolese che dalle terre sopra Biella giunse a Esino Superiore, dopo essere approdato assieme ai fratelli a Riva di Gittana, e dove si sposò nel 1566. Il capostipite Giulio, ultimogenito di Nicolao, sarebbe il nonno ottavo di Giuliano; da costui e dal fratello maggiore Arsinio, sono discesi tutti i Maglia esinesi ancora presenti in paese.
L’ascendente più prossimo di Giuliano, invece, da cui derivano sia il ramo paterno che il ramo materno, è Giovanni, soprannominato Nibal per via della nonna materna figlia di un Annibale (Nibal) Carganico.
Giovanni Nibal nato nel 1740 e morto nel 1808, ebbe due mogli. Dalla prima moglie, Innocenta Forni di Esino Inferiore, nacquero sette figli e ne discende il ramo dei Maglia della mamma di Giuliano, Cristina, appartenente alla casata dei Zampei. Dal secondo matrimonio di Giovanni Nibal, rimasto vedovo, con la seconda moglie Elisabetta Nasazzi nacquero altri sette figli, tra cui l’ultimogenito Giuseppe (1803-1867), che diede origine al ramo dei Sciavatin, a sua volta padre di Battista (nonno di Giuliano), che sposò una Laura Nasazzi da cui nacquero tre figli maschi: Ferdinando, il papà di Giuliano, Giuseppe e Carlo. Giovanni Nibal, tra l’altro figlio di un Giulio Nibal, è quindi per parte materna quadrisavolo di Giuliano e trisavolo per parte paterna.
La ricostruzione della genealogia di Giuliano (Giulio) fatta da Valerio Ricciardelli, ci mostra che la tradizionale trasmissione dei nomi dai nonni ai nipoti maschi, e in tal caso del capostipite Giulio (1575-1635), è avvenuta correttamente ma per via materna. Infatti, a Giuliano, essendo il secondogenito maschio, fu dato il nome Giulio del nonno materno, Giulio Giuseppe Maglia (1841-1910), da cui origina il ramo dei Zampei, a cui era stato dato il nome del nonno, altro Giulio (1771-1842) nipote del Giulio Nibal (1712-1786). E anche a lui era stato dato il nome del nonno Giulio (1644-1698), così come quest’ultimo lo aveva ricevuto, per primo, dal Giulio capostipite nato a Esino Superiore nel 1575 e morto nel 1635. Giovanni Nibal, il trisavolo per parte paterna di Giuliano e quadrisavolo per parte materna, faceva il mestiere del calzolaio e abitava con la sua numerosa famiglia a Esino Superiore, in Contrada Borgo Nuovo, oggi via 4 Novembre. Quando si sposò il nipote Battista (nonno di Giuliano) e figlio di Giuseppe, il giovane nubendo andò ad abitare nella casa della moglie Laura, in Contrada Soliva del Signore, oggi via Monte Santo, nella casa ricordata ancora oggi come la Ca dol Nando dove Giuliano nacque il 21 agosto 1922.
Giuliano, nella sua vita lavorativa, percorse le orme di molti suoi antecessori, quale provetto e abile muratore per molti anni nell’impresa Mattarelli di Varenna. Infatti, i Maglia provenienti dal biellese cinquecento anni fa, come abili costruttori di tetti, portarono nelle terre lariane la maestria e l’arte delle costruzioni murarie che avevano ben sperimentato alla fine del Quattrocento nella ricostruzione del santuario e dell’ospizio di Oropa. Quelle lontane vie del biellese, sui percorsi devozionali che conducevano alla Val d’Aosta, erano già percorse nel Quattrocento da gente esinese per la mercatura dei panni di lana. La socialità del tempo e le migrazioni economiche di mestiere crearono le condizioni perché i Maglia di quelle terre, che localmente si chiamavano Maia, intrapresero il loro viaggio per le terre lariane, giungendo dapprima a Gittana per poi diramarsi a Esino Superiore e in Valsassina.
Di quei cinquecento anni di storia, Giuliano è uno dei protagonisti degli ultimi cento. Oggi, parenti e amici, festeggeranno Giuliano ricordando i tanti momenti di un passato recente non ancora caduto nell’oblio, ma quel passato come una tessera di un puzzle va a comporre il quadro più ampio della storia di una famiglia e di una comunità, perché le giovani generazioni responsabili della costruzione del futuro, sappiano trarre molti insegnamenti. E certamente Giuliano, con la sua caratteristica bonomia, racconterà ai nipoti e pronipoti un pezzo della sua storia. Non per guardare indietro nel tempo, bensì per insegnar loro a guardare avanti con entusiasmo e speranza.