PERLEDO – Il Comune di Perledo ha formalizzato l’avvio di una nuova collaborazione per la valorizzazione dei Fossili del giacimento di Perledo. L’accordo preliminare riguarda il Comune di Perledo, il Museo delle Civiltà e ISPRA (Istituto Superiore per l’Ambiente e la Ricerca Ambientale). L’ipotesi di collaborazione è finalizzata alla valorizzazione dei “Fossili del giacimento di Perledo”.

“Qualche mese fa passeggiavo all’EUR e mi perdevo nelle sale espositive (link) – ricorda Renato Ongania, alla guida del piccolo museo di Perledo (perleidus.org) – poi esplorando un’area ben allestita mi sembrava di riconoscere qualcosa di familiare. Quando ho visto i pesci fossili di Perledo mi son detto ‘eccoli qua i Perleidi’. Pensavo fossero quelli scoperti di recente in Cina o in Madagascar, invece no, erano quelli originali, del primo giacimento, quelli di Perledo. La sola idea di aver trovato qualcosa di ‘nostro’ all’EUR mi travolse con un’onda di entusiasmo indescrivibile e in quel vortice di energia e passione ho immediatamente preso contatti con i dirigenti responsabili dei fossili di Perledo e dell’esposizione, l’idea portante in nuce è stata quella di costruire quella territorialità che può permettere di allineare gli interessi di molti, far vincere tutti, e generare un arricchimento culturale”.

“Senza alcuna esitazione – continua Ongania – ho preso contatti con Marzio Camasso, un massimo esperto a livello nazionale di nuove tecnologie del metaverso, per capire cosa si potesse creare per mettere a valore le esposizioni museali dei fossili di Perledo e magnificare la territorialità, cioè il territorio di Perledo nel suo complesso. Quindi ho continuato a sognare e parlato a lungo con un dirigente ISPRA sulle strade percorribili… Nella bozza approvata ora dal Comune di Perledo, a cinque mesi di distanza da quella straordinaria esperienza museale, i tre enti riconoscono l’importanza di questi fossili come patrimonio culturale e scientifico e desiderano unire le proprie competenze per realizzare un innovativo progetto di digitalizzazione e virtualizzazione dei reperti, al fine di offrire una migliore esperienza museale presso il Museo delle Civiltà di Roma. Uno degli obiettivi principali di questa collaborazione è quello di promuovere la territorialità dei reperti esposti, evidenziando la loro provenienza e la loro connessione con il territorio di origine. A tal fine, saranno esplorate diverse strategie di comunicazione e valorizzazione, tra cui la descrizione dettagliata dei reperti, la realizzazione di mappe legate al territorio e l’organizzazione di attività legate alla storia geologica e dei fossili della zona. Inoltre, si valuterà la possibilità di digitalizzare i reperti e produrre alcuni calchi. Le parti coinvolte si impegneranno anche a promuovere e valorizzare il patrimonio culturale e scientifico del territorio, al fine di favorire lo sviluppo culturale e la costruzione di un’identità territoriale condivisa”.

Nello specifico l’accordo preliminare pubblicato all’Albo Pretorio del Comune di Perledo, ma che resta ancora da finalizzare con le firme di ISPRA ed EUR, dà il via a una collaborazione che definisce come ISPRA, il Museo delle Civiltà e il Comune di Perledo coopereranno per esplorare le opportunità di valorizzazione dei Fossili del giacimento di Perledo.

All’orizzonte si postula la digitalizzazione e la virtualizzazione utilizzando tecnologie avanzate come il web 3.0, che comprende animazioni 3D, metaverso, realtà virtuale e realtà aumentata. Questo accordo prevede anche la definizione di un progetto comune di valorizzazione dei reperti, che potrebbe includere la digitalizzazione, la virtualizzazione e la produzione di calchi, al fine di favorire una maggiore conoscenza e sensibilizzazione verso il patrimonio fossile del territorio di Perledo.

Nella bozza firmata dal Comune di Perledo si sottolinea che durante la durata di questa collaborazione, i reperti fossili saranno preservati e non subiranno alcuna manipolazione, a meno che non venga definito un accordo successivo tra le parti che disciplini tali operazioni, garantendo la massima tutela dei beni e l’assenza di rischi per la conservazione degli stessi.

L’accordo ha una durata di due anni a partire dalla data di firma delle parti e non comporta impegni di spesa di natura economica o finanziaria per nessuna delle parti coinvolte.

“Si tratta di un importante passo avanti per la valorizzazione del patrimonio scientifico del territorio di Perledo – conclude Ongania, tessitore dell’intesa – i tempi burocratici potrebbero portarci ad un intesa vera e propria che parta nel 2024 per poi produrre degli effetti tangibili nel biennio 2024/2025. Ovviamente occorre una punta di pragmatismo e capire dove reperire le risorse economiche per sostenere il progetto culturale”.