GRAVEDONA ED UNITI – L’ingegnere giapponese Ryoichi Kanai, General Manager della Nomura Unison di Chino, ha fatto visita alla LILT di Gravedona, in quanto il mercato nipponico è molto interessato al progetto tutto italiano DeHCA.
Dal novembre del 2019 Giorgio Baratelli è lo sviluppatore clinico (Clinical Developer) del progetto su incarico della ditta Novaura (che ha sede a Sesto S. Giovanni). Nel luglio 2022 è iniziata la fase di validazione clinica open del secondo prototipo della macchina (DeHCA Theia) nell’ambulatorio della delegazione di Gravedona della LILT di Como.
“Sono molto onorato della visita di oggi – ha commentato Baratelli -, che mi ha permesso di comunicare le mie impressioni mediche sull’apparecchio, di rispondere alle domande dell’ospite giapponese e confrontarmi con lui.
L’ingegnere Domenico Magnani è a capo progetto DeHCA, Tomasella Frassi è una volontaria tecnica esperta per l’esecuzione degli esami. Infine Alessandra Melazzi ha accettato di sottoporsi all’esame dimostrativo per l’ospite giapponese.
Il progetto è basato sullo studio dell’identificazione della neoangiogenesi tumorale mediante un imaging ottico, che sfrutta la transilluminazione del seno con una luce rossa monocromatica. La nuova macchina quindi non sostituisce né l’ecografia né la mammografia, ma è un esame che si affianca a esse studiando un parametro funzionale e non morfologico.
Si tratta di un esame diagnostico nuovo non invasivo, perché non utilizza radiazioni ionizzanti, senza rischi, indolore e sembra che sia indicato soprattutto per le donne giovani (con seno denso).
Il primo prototipo della macchina, presentato all’European Congress of Radiology a Vienna nel 2019 visibile su Youtube: