LECCO – Conclusa l’indagine preliminare per l’incidente mortale sul Monte Legnone dove perse la vita un aviatore: sette persone, dipendenti di Leonardo, sono indagate per disastro colposo e cooperazione del delitto colposo. Il gip ha rigettato il 13 gennaio scorso l’incidente probatorio.
La Procura come illustrato oggi dal Procuratore Ezio Domenico Basso, e dal comandante dei carabinieri colonnello Nicola Melidonis, ha illustrato le indagini e le perquisizioni effettuate.
Contestato a Leonardo l’illecito amministrativo perché secondo il Procuratore non sarebbero state messe in campo tutte le azioni a tutela del pilota. Secondo l’accusa della Procura di Lecco, Leonardo avrebbe accelerato l’allestimento del velivolo per rispettare il contratto con uno Stato asiatico, il Turkmenistan. Da qui è stato messo sotto indagine Leonardo con i suoi vertici, così gli indagati sono saliti a otto.
Secondo la Procura non sarebbero stati rispettati tutti gli aspetti contrattuali e il velivolo sarebbe stato messo in volo quando non sarebbe stato completato l’allestimento e quindi non avrebbe dovuto essere provato.
Inoltre i piloti avrebbero cercato di uscire dall’area dell’abitato ed avrebbero ritardando l’utilizzo del sistema di sicurezza.
Il collaudo e l’addestramento dei piloti non avrebbero dovuto essere effettuati.
Questo è il risultato delle indagini effettuate in questi ultimi tre anni, con consulenze, perquisizioni e interrogatori.
Gli indagati sono dirigenti di Leonardo di Venegono, e il dirigente amministrativo; questo velivolo non doveva volare, è la conclusione della Procura.
A.Pa.