Siamo cresciuti con la convinzione che “il treno passa una sola volta nella vita” e spesso questo ci porta a vivere le nostre scelte, o non scelte, con rimpianto, per l’idea di aver perso un’occasione irripetibile, la cosiddetta “occasione della vita”.

Questo, oltre a non essere vero, genera ansia, soprattutto nei giovani che devono affrontare diverse decisioni, che condizioneranno la loro vita futura.

A me piace invece pensare che di treni ne passano tanti e la vita offre molte occasioni.

Siamo noi che decidiamo su quale treno salire.

È ovvio che è importante aver chiaro la meta e quindi prendere il treno giusto.
Nel caso ci accorgessimo di aver preso il treno sbagliato, possiamo sempre scendere e prenderne un altro; non serve correre nel corridoio in direzione opposta.

Il consiglio è di scendere appena possibile.

Considera anche che sul treno “giusto” potresti trovare compagni di viaggio insopportabili; questo è un altro buon motivo per scendere e cambiare treno.

Comunque il treno si prende in stazione, perché nessun treno si ferma davanti casa tua.
Quindi per andar in stazione devi muoverti, uno sforzo va fatto!

Poi ci sono treni che, per fortuna, è meglio non aver preso, poiché quello che è arrivato subito dopo si è rivelato migliore.
Considera anche che a volte il treno sbagliato può portarti nel posto giusto (Paulo Coelho; Aleph).

Vorrei infine proporre uno sconvolgimento concettuale della frase, cioè abolire l’idea del treno da prendere (“io non aspetto treni“) e sostituirla con l’idea che il treno potresti essere proprio tu e decidere tu dove andare, a che velocità viaggiare, chi far salire e chi far scendere.

Dr Giorgio M. Baratelli
Chirurgo senologo
Direttore Unità di Senologia Ospedale di Gravedona (CO)
Membro Comitato Scientifico Accademia di Senologia “Umberto Veronesi”
Presidente LILT di Como