Pensieri scritti in conclusione di questo mese rosa, dedicato alla prevenzione del tumore della mammella.

Tutte le donne nascono con l’anima firmata.

Poi, durante la vita, la firma a volte sbiadisce fino a scomparire.

Proprio quando va persa, si ricercano abiti e oggetti firmati, ritenuti preziosi, perché appaiono e luccicano; ma sono solo un surrogato, il loro luccichio è falso; il vero splendore, quello che definisce la bellezza, è la luce dell’anima.

Altre volte la firma invece diventa più definita, più brillante, perché è nutrita dall’amore, che crea un mondo interiore particolare.

È il prato verde di Mogol-Battisti, dove anche un sorriso può fare rumore.

In qualche caso l’anima si ritrova con una seconda firma, che le è stata imposta per necessità e con dolore e che è visibile sul corpo come una cicatrice, di solito sul seno.

Per questo è importante che, pur nella durezza del taglio, la seconda firma sia sempre delicata.
Comunque la cicatrice può avere anche un significato positivo: simboleggia una vittoria conquistata, dimostra la capacità di resistenza e ricorda quanto si è stati forti a superare certe malattie e a combattere per la vita.

Quindi la guarigione non riguarda soltanto il corpo, ma coinvolge anche l’anima, una volta che si è capaci di trasformare il dolore in amore.

Nota finale: sto pensando alle tante firme che ho lasciato.

Dr Giorgio M. Baratelli
Chirurgo senologo
Direttore Unità di Senologia Ospedale di Gravedona (CO)
Membro Comitato Scientifico Accademia di Senologia “Umberto Veronesi”
Presidente LILT di Como