MANDELLO DEL LARIO – Sabato 16 luglio alla Lega Navale Italiana (LNI) di Mandello del Lario la quinta edizione della veleggiata “Sulle rotte della mente” organizzata dalla LNI in collaborazione con l’ASST di Lecco e il Dipartimento di Salute Mentale e delle Dipendenze. Alla giornata hanno partecipato numerosi utenti, attualmente accolti dalle Comunità, dai Centri Diurni e dai Centri Psico Sociali del Dipartimento e le Associazioni di Volontariato che si occupano di salute mentale.
Davvero significativa la partecipazione, oltre un centinaio di persone: un’ottantina tra utenti, volontari e accompagnatori e venti skipper che hanno messo a disposizione le loro imbarcazioni per la veleggiata della salute mentale.
Ad inaugurare l’evento Simonetta Martini, vicepresidente Lega Navale Italiana (LNI) di Mandello del Lario, con la presentazione della giornata e della tematica centrale di questa edizione dal titolo “L’arte di salpare alla scoperta del cuore del territorio”. Un invito a uscire dai servizi, a mollare gli ormeggi alla scoperta di un luogo capace di offrire incontri positivi e integranti anche attraverso la presenza delle Associazioni di Volontariato, il vero cuore del territorio, e i centri che aggregano persone intorno a valori e passioni comuni.
Enrico Frisone, direttore socio sanitario dell’ASST di Lecco presente all’evento, ha messo in luce l’importanza del territorio, valorizzato anche nella riforma sanitaria che metterà al centro le Case di Comunità e gli Ospedali di Comunità quale nodo per rinnovare il legame tra le istituzioni e la cittadinanza.
I rappresentanti delle Associazioni di Volontariato hanno auspicato il moltiplicarsi di simili iniziative affinché gli utenti possano socializzare e a fare esperienze positive e rinforzanti la stima di sé.
Dopo un allegro momento conviviale del pranzo si è dato avvio alla chiamata degli skipper e degli equipaggi assegnati e finalmente è iniziata l’avventura della navigazione.
“Salire su una barca a vela non solo dona emozioni intense per il particolare contatto con l’elemento dell’acqua e del vento e per la sensazione di equilibrio e armonia che si crea con l’ambiente naturale, ma facilita anche la comunicazione perché a bordo si stabilisce fin dal primo momento un’atmosfera di collaborazione e di intimità che facilita la relazione. Ogni volta che riproponiamo questa esperienza avviene un piccolo miracolo: gli ospiti si aprono in modo autentico e spontaneo parlano di sé con gli skipper e emergono storie di vita in tutta lo loro ricchezza.
All’interno del piccolo pozzetto della barca si infrange così il muro dello stigma, del pregiudizio e della paura perché nasce un legame comunicativo reciproco, spontaneo e sincero. Un momento davvero terapeutico. Tutto questo è potuto avvenire ancora una volta, e forse con ancor più intensità, dopo il periodo pandemico, grazie alla generosa collaborazione della LNI con l’adesione così sentita e numerosa degli skipper di Mandello e dei loro amici di Bovisio Masciago e di tutti i collaboratori che hanno gestito l’organizzazione” affermano Enrico Frisone e Simonetta Martini.
L’evento di sabato, inoltre, ha consentito a Simone Zanandrea di presentare la nuova “Horus Club” nata per volontà di alcuni ragazzi che, dopo aver intrapreso un percorso di riabilitazione, si sono uniti per creare un’associazione con l’obiettivo di aiutare altri giovani che nel periodo pandemico hanno sofferto l’isolamento e la perdita di punti di riferimento territoriali.