MANDELLO DEL LARIO – Il giorno del proprio 44esimo compleanno, con i venti di guerra in Ucraina, Renato Ongania trova un modo originale di “festeggiare”: decide di ricordare il prozio disperso durante la Seconda guerra mondiale sul Don con una ricerca storica. Il “regalo” che si fa è la pubblicazione di un libretto di 40 pagine che raccoglie le risultanze degli approfondimenti condotti negli archivi di Como, Berlino e Mosca.
Renato Ongania, pronipote del soldato del regio esercito Pietro Renato Attilio Poletti (1920-1943) onora la memoria del fante disperso nella campagna di Russia, pubblicando la ricerca in un libretto dal titolo “Non ti ho potuto conoscere ma porto il tuo nome”.
“Pietro Renato Attilio Poletti era nato a Rongio il 28 giugno 1920 ed è morto nella campagna di Russia il 25 gennaio 1943 – racconta Renato Ongania, di Perledo – Mia nonna, classe 1913, sorella dello zio Renato, mi aveva rivelato che il mio stesso nome era stato scelto proprio per ricordarci di suo fratello, di sette anni più piccolo, e disperso in Russia. Nei pressi del fiume Don, luogo tristemente famoso per la tragedia della Seconda guerra mondiale, per le scelte militari scellerate precedenti”.
“L’uscita del libro coincide con l’invio delle truppe russe in Ucraina. Mai come ora dobbiamo valorizzare la storia per non commettere altri errori e attingere al deposito di saggezza che risiede nei principi a fondamento della democrazia. Tutti gli strumenti diplomatici per costruire la pace. Questo lavoro – prosegue Ongania -, condotto in questo momento delicato, mi ha aiutato a rispettare maggiormente coloro che muoiono in guerra perché obbligati a combattere, semplicemente perché il loro Paese è in guerra, e loro si ritrovano ad essere giovani in buona salute. Senza alcuna possibilità di scegliere di non combattere. È un concetto ancora difficile da comprendere per quelli come me che sono nati con la pace. Per la ricostruzione dei fatti mi sono dovuto impegnare nel prendere un altro punto di vista e tuffarmi nel contesto storico del fascismo, di un ragazzo di 20 anni con la quinta elementare, e la propaganda versione 1.0 dove la verità non è essenziale ed è sostituita dalla bugia a fin di bene” conclude Ongania.
Il libro nelle sue 40 pagine ripercorre e documenta per sommi capi le tre campagne militari su cui si è dovuto impegnare il prozio, fante originario di Mandello del Lario. Prima di morire nella Seconda battaglia difensiva del Don il 25 gennaio 1943, il militare è uscito indenne dal fronte Greco Albanese del 1941 e prima ancora, con lo scoppio della guerra, lo stesso Pietro Poletti era reduce dei combattimenti sulla Frontiera alpina occidentale. Poletti, documenta l’autore della ricerca, è stato sempre incardinato nel 54° Reggimento Fanteria, seconda divisione la “Sforzesca”, matricola 12280.
Il pronipote Renato Ongania, oggi 44enne, nelle prime pagine del libretto ipotizza una lettera indirizzata al Soldato il cui incipit è “Caro Zio”, e per finire chiude con “Saluti da casa, Renato”.
Tra i ringraziamenti sono menzionati il sindaco di Perledo, Fabio Festorazzi, anche lui pronipote del fante Pietro Poletti, Gladis Poletti figlia del fratello Costante Poletti di Mandello, lo storico di Esino Lario Valerio Ricciardelli, l’alpino Emiliano Invernizzi e l’ufficiale di anagrafe del Comune di Mandello del Lario Elisa Rompani.
Per scaricare o leggere il libro in formato gratuito:
https://www.slideshare.net/RenatoOngania/non-ti-ho-potuto-conoscere-ma-porto-il-tuo-nome