MANDELLO DEL LARIO – Come evento di apertura per il mese dedicato alla donna, l’assessore alle Pari Opportunità Doriana Pachera in collaborazione con l’assessore allo Sport e Sicurezza Sergio Gatti, propone ‘Una pedalata da fine del mondo’, l’ultima avventura di Stefania Valsecchi. In programma l’1 marzo alle 21 alla Sala Civica di via Dante 47 con ingresso libero.
Stefania Valsecchi, in arte Steppo o Steppina, ha 56 anni ed è maestra di scuola primaria, ma anche una grandissima sportiva. Oltre alla scuola ha una grande passione: l’avventura e sua compagna inseparabile è la bicicletta. Stefania da sempre immagina, sogna imprese impossibili che però diventano progetti concreti che riesce sempre a realizzare con successo. È stata infatti protagonista di tanti raid sulle due ruote in giro per il mondo: dall’Himalaya alla Mongolia fino al Sud America.
Nel 2007 compie in bici l’attraversata dell’Himalaya da nord a sud, da Lhasa (capitale Tibet) a Katmandu (capitale Nepal): 1200 km in bici passando per il Campo Base dell’Everest a 5300 m di altitudine. Nel 2008 attraversa le Ande in MTB e sale su alcune montagne classiche oltre i 5400 metri di altezza (Pisco, Ishinca e Urus) con picca e ramponi. E sempre in quell’anno raggiunge la vetta del Monte Bianco dai Cosmiques-Tacul-Maudit e circumpedala il Monte Bianco in due giorni. Nel 2009 attraversa tutto in fuori strada le Dolomiti in MTB da Riva del Garda a Monaco. Nel 2010 partecipa alla MONGOLIA BIKE CHALLENGE, gara mondiale di MTB in 10 tappe: 1400 km e 14000 m di dislivello tra il deserto del Gobi e le montagne del Khangai, classificandosi prima assoluta donne, battendo anche le professioniste presenti. Nel 2011 si classifica seconda assoluta donne all’IronBike, di nuovo in MTB: 7 tappe con 35000 metri di dislivello positivo per 800 km sulle Alpi italofrancesi.
Nel 2012 attraversa le Ande boliviane in bici e sale (senza bici!) in vetta al Huayna Potosì (6100 m) con picca e ramponi. A febbraio del 2013 conquista il titolo mondiale di Triathlon Invernale a Chamonix. E a luglio attraversa da sola in MTB fuori strada tutte le Alpi da Trieste a Ventimiglia (2200 km e 57000 m di dislivello fuoristrada). A luglio del 2015 conquista la vittoria alla Himalayan Highest MTB Race: gara in 6 tappe di MTB in Ladakh (Himalaya Indiano) tutta sopra i 5000 m di altitudine fino ai 5602 m del Khardung, il valico carrozzabile più alto al mondo. Nell’estate del 2016 in solitaria unisce le cime di Monte Bianco, Gran Sasso ed Etna (salite a piedi) con un’unica pedalata di 20 giorni 2000 km e 23900 m dislivello.
Nell’estate 2017 attraversa l’Europa sempre in solitaria in bici da strada da Catania a Capo Nord: 5300 km in 29 giorni. Nell’estate del 2019 compie il Periplo d’Italia: da Ventimiglia a Trieste passando per tutta la costa d’Italia (costa tirrenica fino alla Calabria, poi quella ionica, quindi Puglia, Gargano, tutto l’Adriatico e infine Trieste) 3800 km in 18 giorni. Nell’estate 2020 parte dalla sua abitazione a Lecco e raggiunge il monte Olimpo in Grecia: 1900 km in 15 giorni. L’ultima sua impresa è del gennaio 2023 ed è l’impresa che racconterà la sera dell’1 marzo in Sala Civica a Mandello del Lario: attraversata della Patagonica da El CHALTEN a Ushuaia, 1400 km in autosufficienza, accompagnando Lola Delnevo in handbike.
Lola è di Bergamo e ha 42 anni, arriva dal mondo dell’alpinismo, è infatti membro dei Ragni di Lecco. L’incidente è avvenuto durante la scalata di una cascata di ghiaccio e da diversi anni si muove su una sedia a rotelle, ma per questo non ha abbandonato l’avventura: nel 2018 ha infatti scalato El Capitan, in California, aiutandosi solo con la forza delle braccia.
Così Stefania racconta la sua ultima impresa: “Lola è su una sedia a rotelle, paralizzata dalla vita in giù, per un grave incidente in montagna avvenuto sette anni fa. Io e lei non ci conoscevamo, ma lei aveva il desiderio di attraversare la Patagonia con la sua hand bike. Un amico comune ci ho messo in contatto dicendo che per fare questo viaggio probabilmente solo la Steppo poteva essere in grado di accompagnarla. Dopo che ci hanno presentato, abbiamo iniziato l’organizzazione del viaggio sia dal punto di vista logistico, del tracciato da percorrere che del materiale da portare e anche ad allenarci. Siamo partite il 26 dicembre del 22 dall’Italia e siamo arrivati in Patagonia due giorni dopo; il 1 gennaio abbiamo iniziato il nostro percorso ciclistico da El Chalten dopo 25 giorni di viaggio in autosufficienza e 1400 km percorsi raggiungevamo Ushuaia. Viaggiavamo da sole cariche del nostro abbigliamento, della tenda, i sacchi a pelo, fornelli e pentolini, materassini e tutto l’occorrente per essere appunto autosufficienti. Tante pedalate, tutte cariche di amicizia, di colori, di fatica ma anche di tanta gioia”.