ROMA – A partire da lunedì 18 maggio riprenderanno le funzioni religiose in presenza del popolo: i fedeli, quindi, avranno nuovamente la possibilità di partecipare alla messa ma saranno tenuti a rispettare una serie di regole per prevenire un’ulteriore ondata di contagi da Covid-19.

Molte però le perplessità riguardo all’opportunità di permettere la riapertura delle chiese – con il relativo rischio di formare assembramenti, nonostante le misure che verranno adottate  – e non consentire, almeno per ora, la ripresa di attività commerciali che, anche se impossibilitate a rispettare il distanziamento sociale, difficilmente andrebbero a formare raggruppamenti dove il Covid-19 avrebbe vita facile.

Il regolamento, inoltre, sembrerebbe basarsi sull’autogestione e sul senso civico di parroci e fedeli chiamati a rispettare, in autonomia o quasi, le norme si sicurezza.

Al parroco, ad esempio, verrà data la responsabilità di stabilire la capienza massima della chiesa, in base alle norme sul distanziamento sociale, e l’ingresso nell’edificio per la celebrazione delle messe sarà regolato da collaboratori o volontari che vigileranno sul numero di fedeli presenti e sulla distanza tra le persone.

Non verrà misurata la temperatura all’ingresso dei luoghi di culto – come, invece, avviene in numerosi mercati – ma dovrà essere ricordato ai fedeli che non potranno entrare in caso di temperatura superiore a 37,5 gradi, il divieto è valido anche per coloro che sono entrati in contatto con persone positive al Coronavirus.

Obbligatorio l’utilizzo di mascherina – che presumibilmente i fedeli dovranno, o vorranno, rimuovere per poter ricevere la comunione – e guanti. Agli ingressi verranno inoltre posizionati dispenser di gel igienizzante e durante la celebrazione bisognerà rispettare la distanza di sicurezza dalle altre persone di almeno un metro.

Per quanto riguarda la distribuzione della comunione, il prete dovrà igienizzarsi le mani e indossare guanti e mascherina, inoltre quando porgerà l’ostia non dovrà venire in contatto con le mani dei fedeli, rispettando sempre la distanza di sicurezza.

Vietato, invece, il segno della pace, le acquasantiere rimarranno vuote,e non saranno presenti i libretti dei canti e delle preghiere. I fedeli potranno lasciare le offerte che, però, non verranno raccolte nel corso della funzione ma saranno depositate in appositi contenitori. Al termine di ogni liturgia la chiesa e la sagrestia dovranno essere sanificate.

RedRel