COMO – Nuova doccia fredda sia sull’ospedale di Menaggio e sia, soprattutto, sui lavoratori del territorio: l’ASST Lariana ha deciso ti tagliare il nido aziendale dell’ospedale. Una decisione che chiede la restituzione dei locali attualmente adibiti ad asilo nido per i dipendenti proprio quando UIL del Lario e UIL FPL del Lario e Brianza avevano richiesto l’introduzione di un piano di welfare aziendale per l’ospedale.
La notizia, arrivata in giornata, proviene direttamente dai genitori preoccupati che, attraverso una comunicazione della cooperativa V.ita, sono stati informati che “a seguito della determina dell’ASST Lariana, si impone la chiusura del servizio per necessità d’uso dei locali, con decorrenza dal 31 luglio 2025”.
“Ci chiediamo dove siano finite tutte le promesse di un welfare territoriale a sostegno dei lavoratori e delle loro famiglie – dice il segretario generale UILFPL Lario e Brianza Massimo Coppia – E gli affitti calmierati per il personale sanitario, le strutture dedicate ai figli dei dipendenti, come gli asili nido? Tutto già dimenticato? E cosa diventerà l’Ospedale di Menaggio, una nuova ‘cattedrale nel deserto’, priva dei servizi essenziali per la comunità? Possibile che mentre la mano destra, il Consiglio Regionale della Lombardia, delibera in data 25 luglio di stanziare risorse finanziare per il sostegno al welfare del Personale Sanitario la mano sinistra, l’Asst Lariana, decide di smantellare quel che si è riuscito a costruire sul territorio nel corso degli anni?”
“Mentre restiamo in attesa di risposte concrete dall’assessore al Welfare Regionale Guido Bertolaso – evidenzia il coordinatore Uil Lario Dario Esposito – riguardo il futuro dell’Ospedale di Menaggio, ci ritroviamo di fronte a un’altra agghiacciante notizia: l’ennesimo taglio che colpisce le famiglie e i dipendenti, privandoli di un servizio fondamentale come l’asilo nido. Come UIL del Lario UIL FPL del Lario e Brianza vogliamo essere chiari: nessuno pensi che questo passo indietro sia un problema esclusivamente per i lavoratori e lavoratrici della Sanità, è un passo indietro per l’intero territorio, le Istituzioni (a iniziare dal Comune di Menaggio per finire alla Camera di Commercio) si attivino per trovare una soluzione”.