PERLEDO – Istituire una tassa è più difficile che eliminarla. E si rischia che un Erario avido, ignorando le delibere comunali, continui a incassare una tassa abolita mandando diffide al domicilio di chi ha rispettato le regole. È quanto successo a Perledo in queste settimane dove l’Agenzia delle Entrate, ignorando l’abolizione dell’addizionale IRPEF comunale per l’anno 2014, ha continuato a riscuoterla chiedendo l’integrazione ai presunti inadempienti che si sono visti recapitare l’odiatissima cartella esattoriale.
L’archivio e le delibere comunali non lasciano dubbi sulla legittimità dell’abolizione, ma poco importa all’avido Erario. L’Agenzia delle Entrate di Lecco, su richiesta del comune, ha ora fatto chiarezza e tutto sembra risolto: chi non ha pagato non deve nulla e chi ha pagato può chiedere il rimborso con le procedure previste.
Il Comune ha pubblicato oggi una nota esplicativa con le scuse per il disagio, indipendente però dall’Amministrazione che ha solo varato un provvedimento di riduzione delle tassazioni locali. “Tutto bene ciò che finisce bene – ha dichiarato il Sindaco Carlo Signorelli – e un ringraziamento agli uffici comunali che hanno gestito questa incresciosa situazione. È vero che siamo stati tra i pochissimi comuni italiani ad abolire l’addizionale IRPEF comunale nel 2014 ma una sana gestione ce lo ha consentito. Questo premio virtuoso ai cittadini ci ha giocato un brutto scherzo, per fortuna ora risolto”.