PERLEDO – Prosegue il calendario degli eventi della seconda edizione di CELLOFest. Interamente dedicata al violoncello e organizzata da LECCO Classica, la rassegna tratteggia un originale percorso sulla sponda lecchese del Lago di Como, portando la musica di questo magico strumento in luoghi poco conosciuti ma di rilevanza storica e naturale, in un inaspettato itinerario che svela angoli suggestivi da riscoprire.

Nel corso dei diversi appuntamenti si potranno ascoltare violoncellisti di fama e giovani talentuosi, avviati verso brillanti carriere. Il prossimo concerto in agenda è domenica 11 agosto alle 20:30 nella Chiesa di San Lorenzo di Regoledo a Perledo, piccolo comune inerpicato in alto, a picco sul lago, in un contesto dove lo sguardo può spaziare dalla straordinaria vista del lago a quella delle montagne limitrofe.

L’appuntamento prevede l’esibizione solistica di Camilla Patria, violoncellista diplomata con lode al Conservatorio di Torino, vincitrice di concorsi e con all’attivo numerose collaborazioni con diverse orchestre. Figura guida di questa edizione è Johann Sebastian Bach, autore delle celeberrime sei Suites per violoncello, tra le composizioni più amate del repertorio classico.

E le partiture del genio di Eisenach non mancheranno nell’impaginato che Camilla Patria presenterà al pubblico, in un percorso nella letteratura per violoncello che a pagine di Bach accosterà anche lavori di Giuseppe Maria Dall’Abaco (1710-1805), violoncellista e compositore belga di origine italiana, autore di numerose sonate per violoncello, allievo del padre Evaristo Felice Dall’Abaco. Un viaggio che esplora repertori e orizzonti creativi, affidato al virtuosismo di Camilla Patria, pronta ad accompagnare in un percorso di ascolto ricco di spunti e delicate emozioni.

Il calendario del Festival proseguirà poi domenica 18 agosto nella Chiesa di Santa Maria Nascente di Gittana a Perledo con Daniele Bogni, musicista dalla lunga attività concertistica, sia come solista che come camerista, che si cimenterà in brani di Bach, Giuseppe Maria Dall’Abaco e Max Reger.