PERLEDO – Sotto l’egida dell’Explorers Club di New York, il piccolo museo di Perledo (Perleidus) annuncia l’avvio di un ambizioso progetto di ricerca sul torrente Esino, che si svolgerà da qui alla fine dell’anno. La squadra di ricerca, composta da membri del Club degli Esploratori e ricercatori indipendenti, documenterà le caratteristiche del torrente attraverso fotografie ad alta risoluzione e analisi dell’acqua.

Diversi gli obiettivi del progetto. In primis una documentazione fotografica con l’intento creare un registro visivo completo del torrente Esino utilizzando attrezzature fotografiche professionali, inclusi droni. In secondo luogo una valutazione della qualità dell’acqua, basata sulla raccolta dei campioni per analisi di laboratorio per valutare i livelli di inquinamento. Terzo punto l’identificazione di flora e fauna: documentare le specie di piante e animali presenti nell’area. Importante anche l’indagine geologica, per comprendere la storia geologica del torrente. In ultimo si cercherà un’interazione con la comunità: raccogliere prove aneddotiche e resoconti storici relativi al torrente Esino dalle comunità locali di Varenna, Perledo ed Esino Lario.

L’Explorers Club è un’organizzazione internazionale dedicata all’avanzamento dell’esplorazione sul campo e dell’indagine scientifica. Fondato nel 1904, il club conta circa 3.500 membri in tutto il mondo, rappresentando ogni continente e includendo leader in vari campi come l’esplorazione polare, l’archeologia, la zoologia, l’oceanografia e molti altri. Tra i membri italiani più noti si annoverano il re degli Ottomila Reinhold Messner, e gli astronauti Samantha Cristoforetti e Luca Parmitano. L’Explorers Club si distingue per il suo impegno nella promozione dell’esplorazione scientifica e nella scoperta di destinazioni e fenomeni poco conosciuti. Ogni progetto riceve una bandiera di esplorazione. La tradizione di assegnare una bandiera di esplorazione da parte dell’Explorers Club è una delle più prestigiose e onorate pratiche dell’organizzazione. Questa tradizione risale al 1918 e rappresenta un simbolo di coraggio e realizzazione per gli esploratori.

La bandiera dell’Explorers Club è stata portata in centinaia di spedizioni da membri del Club, volando ai poli, sulle vette più alte delle catene montuose, nelle profondità degli oceani, sulla superficie lunare e nello spazio esterno. La bandiera originale presentava una stella bianca a quattro punte con il nome “Explorers Club” al centro, su un campo di seta rossa. La bandiera attuale, progettata da Frederick S. Dellenbaugh, uno dei membri fondatori del Club, presenta una rosa dei venti e le iniziali del nome del Club su una diagonale bianca tra il rosso del coraggio e il blu della fedeltà.

Esempi di Spedizioni Famosi: La bandiera è stata portata da esploratori leggendari come Roy Chapman Andrews, Bob Bartlett, Thor Heyerdahl, Naomi Uemora e dagli astronauti dell’Apollo 11. Oggi ci sono 242 bandiere numerate, ognuna con la propria storia, e alcune delle bandiere più antiche sono state ritirate e sono esposte nella sede centrale a New York. Questa tradizione non solo celebra l’eredità dell’esplorazione, ma ispira anche nuove generazioni di esploratori a contribuire alla scienza e alla scoperta.

La squadra di ricerca sarà formata da Renato Ongania, Leonardo D’Imporzano, Gian Gabriele Ori, Angelo Zanini, Andrea Antonioli, Alessandro Ongania, Alberto Pensa, Valerio Ricciardelli.

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