MILANO – L’agricoltura intensiva, a causa del massiccio utilizzo di fitofarmaci di sintesi, costituisce un’importante fonte di compromissione della salute degli ecosistemi. Gli effetti delle sostanze chimiche impiegate, come diserbanti e pesticidi, sono tra le maggiori cause di perdita di biodiversità, perché colpiscono indistintamente specie utili, come gli insetti impollinatori e gli uccelli, e agiscono sulle comunità fungine e batteriche essenziali per la salute del suolo e delle piante.
Tra le centinaia di prodotti fitosanitari impiegati nei campi coltivati, il glifosato è il più utilizzato. Quasi un milione di tonnellate di questo principio attivo vengono distribuite su centinaia di milioni di ettari coltivati…