Nell’ottobre 2019, quando è stata ultimata la “magnifica” ciclabile del Ponte del Passo, infrastruttura costata circa un milione di euro, avevo criticato l’opera, che consiste in una passerella metallica costruita sul lato sud del ponte, con un fondo fatto da una griglia sempre metallica, che è quanto di meglio si possa pensare per i ciclisti (unica utilità della ciclabile è quella di togliere i ciclisti dalla strada pericolosa e stretta del ponte) e avevo proposto, perché questo fa parte della critica costruttiva e non della critica fine a sé stessa, di mantenere il Ponte del Passo, nella sua bellezza storica, come pista ciclabile e di costruire un nuovo ponte per il traffico automobilistico, che negli anni è aumentato, un ponte dotato di maggior ampiezza e solidità, proprio per favorire il passaggio dei mezzi pesanti in sicurezza.

La mia proposta che ovviamente non è stata considerata, perché fatta da un chirurgo o forse perché troppo costosa, avrebbe prevenuto (e qui si parla di prevenzione primaria) l’incidente di mercoledì, quando un camion è finito contro le arcate del ponte, causando il blocco della circolazione e tanti disagi.

Il Ponte del Passo ha i suoi anni: i lavori di costruzione iniziarono nel 1935 e terminarono nell’estate 1938 con una solenne cerimonia d’inaugurazione. La struttura portante è in cemento armato sorretta da tre coppie d’arcate poggiate su due pilastri in muratura nel fiume Mera. Il piano viario scorre sotto gli archi di sostegno ancorato ad essi con tiranti (la struttura è tecnicamente definita “arco a spinta eliminata”).

Giorgio M. Baratelli