MANDELLO DEL LARIO – “Quel prete è da fucilare“: è questo il titolo del libro di monsignor Bruno Fasani, che verrà presentato venerdì 11 ottobre alle 20:45 al cinema teatro comunale “Fabrizio De André” di Mandello del Lario.
Durante la serata, Bruno Fasani, già direttore del mensile “L’Alpino”, sacerdote della diocesi di Verona (per la quale ha svolto numerosi incarichi, soprattutto in ambito comunicativo), giornalista professionista, opinionista televisivo, ma anche se non soprattutto prefetto della Biblioteca Capitolare di Verona, presenterà e illustrerà quello che è un romanzo “di famiglia”.
Don Bruno è, di fatto, “pensionato”, ma – lo sappiamo tutti – un prete non va mai in pensione: prosegue il suo percorso letterario, che questa volta è sfociato nella pubblicazione di un romanzo. A detta di chi lo ha già letto, una storia intrigante e appassionante.
Si tratta, infatti, della vicenda dello zio paterno don Antonio Fasani (anch’egli sacerdote scaligero, come il nipote, nato nel 1907 e deceduto nel 1992), all’epoca giovane parroco di Lughezzano (frazione collinare del comune di Bosco Chiesanuova). Lo zio prete ha dovuto affrontare il rischio di essere fucilato durante il periodo della Resistenza. Solo per il fatto di mettere in predica il Vangelo, cioè solo perché svolgeva il suo “lavoro”.
“La nostra stima nei confronti dell’ex direttore del nostro mensile non è mai venuta meno, nonostante abbia cessato l’incarico istituzionale presso la nostra Sede Nazionale di Milano – spiegano gli alpini di Mandello e Abbadia -. Così, quando poco meno di un anno fa don Bruno, che è giunto a Mandello lo scorso gennaio per concelebrare le esequie di un nostro socio (Massimo Scotti, compagno di naja di quello che poi sarebbe divenuto don Bruno), ha dato alle stampe la sua per ora ultima “fatica”, è sorto in alcuni di noi il desiderio di invitarlo a Mandello per presentarci il suo romanzo. Purtroppo, l’agenda di don Bruno è sempre fitta di impegni, nonostante i suoi 77 anni. Siamo così riusciti a “prenotarci” per questa data”.
Tra l’altro, non è la prima volta che Fasani calca il palcoscenico del “De André”: fu ospite il 27 gennaio 2015 – quasi 10 anni fa – in occasione della Giornata della Memoria.
La serata sarà anticipata da un momento conviviale (“privato”, nel senso che non è aperto al pubblico), durante il quale ci sarà l’incontro anche con il cappellano don Vittorio Bianchi (amico di don Bruno, al quale lo lega una certa e sottile affinità di vedute): insieme i due presbiteri benediranno la lapide che verrà portata in una prossima occasione alla chiesetta votiva della Brigata Poletti alla Bocchetta di Prada. Questa lapide ricorderà, a perenne memoria, l’impegno pluridecennale che il Gruppo ha sostenuto alla medesima cappella di montagna; impegno che è stato trasmesso ad un’altra associazione del nostro territorio (Consorzio Alpe di Era), pochissimi anni fa.