ROMA – Anche nel nuovo anno Uncem – Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani prosegue il suo impegno per i territori montani sottoponendo a tutte le istituzioni della Repubblica dieci punti su cui lavorare e pensare.
1- LA MONTAGNA NEI PROGRAMMI EUROPEI E NAZIONALI
È il principale impegno. Montagna, aree interne e zone rurali sono un perno della nuova strategia di crescita dell’Italia, secondo le direttrici richieste dall’Uncem: Green economy con le Green Community, innovazione, sostenibilità, Smart economy. Devono stare nei programmi europei e nazionali di investimento. Correggiamo gli errori del PNRR. Lavoriamo per un PON Montagna [come vi è il PON Metro, perché non dovremmo avere un Programma Operativo nazionale specifico?] dal 2028. Togliendo di mezzo ogni assistenzialismo con fondi UE o nazionali, cambiando la PAC e ripensando le “indennità compensative”. Serve Managerialità, unita a programmazione e visione.
2- NUOVO WELFARE PUBBLICO
Dietro lo slogan “una ambulanza e un medico [e un pediatra] di base in ogni comune” c’è la volontà di ricostruire un nuovo welfare pubblico – a partire dalla sanità territoriale, come imparato dal covid19 – che colmi i divari strutturali storici del vivere in montagna, agendo su scuola, sanità, trasporti, socio-assistenziale, servizi. Asili nido per tutti, scuole di valle e didattica moderna, in strutture innovative, sicure. Comunità al centro con le “cooperative di comunità”, con le “comunità energetiche”, con le “Associazioni fondiarie”. Affinchè le tante “buone pratiche” possano tradursi in Politiche, da fiori a bouquet. Facciamolo NOI!
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