VARENNA – Non sarà il famoso Lariosauro, ma il rarissimo fossile ritrovato sul letto asciutto del Fiumelatte ha dell’incredibile. Una scoperta ancor più unica se pensiamo che il corso d’acqua, con i suoi 250 metri di tracciato, è tra i più brevi in Italia.

“Sembrava un pomeriggio come tanti. Quando ho del tempo libero mi sposto con il mio metal detector per ripulire i boschi, i prati e i letti vuoti dei fiumi dalle cianfrusaglie inquinanti, magari trovando qualche articolo raro da aggiungere alla mia collezione – spiega Lucio Spada, il fortunato in questione -. Mentre stavo tornando a casa, con un sacco pieno di ferramenta da portare in discarica, il mio aggeggio ha dato un ultimo segnale. Mi sono messo a scavare e, a un metro di profondità, i miei occhi si sono illuminati”.

“Ho notato subito dell’importanza del reperto, così l’ho isolato con calma, senza rovinarlo, poi l’ho estratto e i miei sospetti sono diventati realtà: avevo in mano un bellissimo fossile di quello che sembra essere il preistorico antenato del pesce sega, ad oggi uno di quelli meglio conservati al mondo. Ovviamente ho avvertito le autorità, che sono rimaste estasiate dalla scoperta”.

Nella parte apicale del muso con la classica forma a sega (nella foto a destra), è ancora visibile il foro degli occhi. Mentre la pinna caudale, con lo spazio vuoto aereodinamico che contraddistingue la specie, ha assunto una colorazione giallo-nera per via dei minerali contenuti nell’alveo del torrente. Un fenomeno tanto unico quanto utile, dal momento che ha permesso di mantenere conservata la struttura dell’animale preistorico, che si stima sia vissuto intorno al Pesciolitico.

Il fossile ora è in fase di studio presso l’IBI (Istituto Bur.la. Ittica), che lo classificherà e restaurerà prima di permettere l’esposizione museale.