VARENNA – Il 15 dicembre 2015 la Corte di Cassazione bocciava il ricorso presentato dal sindaco di Varenna, Carlo Molteni, contro la condanna per omissioni d’atti d’ufficio in merito alla vicenda dei parcheggi di Viale Polvani. Ieri sono state rese note le motivazioni della sentenza: manifesta infondatezza, perché, secondo la Cassazione, il ricorso “reitera le obiezioni che avevano già costituito oggetto dell’impugnazione di merito, senza confrontarsi, per superarle, le deduzioni offerte a sostegno della decisione di conferma della pronuncia di condanna”.
Inoltre la Corte ha ricordato che il Testo unico sugli ordinamenti degli Enti Locali riconosce espressamente ai consiglieri di opposizione la facoltà di sindacato ispettivo, di stimolo e controllo sull’attività degli organi comunali (art. 43). I consiglieri di minoranza, dunque, “hanno diritto di ottenere dagli uffici – si legge nel Testo – tutte le notizie e le informazioni in loro possesso, utili all’espletamento del proprio mandato”.
Esulta Vivere Varenna, che nel 2008 aveva portato davanti al Tribunale di Lecco il sindaco, per non aver fatto vedere loro, come richiesto, l’elenco dei cittadini che avevano fatto richiesta per un posto auto nei posteggi allora in costruzione.
“Legittime le istanze dei consiglieri Antonio Bonati e Nives Balbi“, dichiara la minoranza. “La Corte di Cassazione (ed ancor prima il Prefetto, benché inascoltato, al quale i due consiglieri si erano rivolti, dopo che l’elenco in parola era stato “secretato” dal Sindaco), ha confermato la legittimità del potere di sindacato ispettivo, di stimolo e controllo sull’attività degli organi comunali, da parte dei Consiglieri di Opposizione, legittimati a tutelare il buon andamento della pubblica amministrazione”.
Molteni dovrà ora pagare un’ammenda di 1.000€ e rifondere le spese legali sostenute dalla parte civile per 1.470€.
Di seguito una copia della lettera con cui nel 2008 i consiglieri di minoranza chiedevano al sindaco di poter visionare l’elenco: