MILANO – Roberto Formigoni sconterà l’ultimo anno di pena insegnando italiano alle suore straniere.
Condannato per corruzione, dopo cinque mesi in carcere il ‘Celeste’ si trova dal luglio 2019 ai domiciliari, nell’appartamento in zona Fiera condiviso con uno storico amico e docente universitario. Grazie al “buon percorso di recupero da lui intrapreso fuori dal carcere, della revisione critica, della assenza di pericolosità sociale e dei suoi solidi riferimenti anche relazionali ed amicali” il Tribunale di Sorveglianza gli ha concesso l’affidamento in prova ai servizi sociali.
L’ex governatore della Lombardia potrà così sedersi alla cattedra del Piccolo Cottolengo Don Orione di Milano e insegnare l’italiano alle suore straniere che assistono anziani e disabili.
Il beneficio, che il lecchese aspettava dal 2020 ma la pandemia ne ha allungato i tempi di attesa, prevede la possibilità di restare fuori casa dalle 7 alle 23, senza mai uscire dai confini della Regione, potrà uscire la notte solo per “comprovate gravi necessità” e solo dopo aver avvisato le forze dell’ordine, infine dovrà tenere cuna “condotta conforme alle regole di civile convivenza”.