La bassissima presenza alle urne per la scelta del nuovo presidente della nostra Regione mi ha realmente addolorata.
Ho assistito alla preparazione accurata dei seggi, il conteggio delle schede, la firma degli scrutatori, il timbro su ogni scheda, la redazione di un verbale, la costante presenza di due Guardie di Finanza a garanzia della sicurezza, gli uffici comunali aperti e a disposizione del pubblico per qualsiasi richiesta estemporanea. Una macchina perfetta per garantire a ogni cittadino il diritto a esprimere il proprio pensiero attraverso la scelta di quattro opzioni. La democrazia.
Il diritto al voto per tutti i cittadini italiani è stato riconosciuto nel 1946 con l’art. 48 della Costituzione che precisa che “Il suo esercizio è dovere civico”. La bassissima affluenza è quindi una cecità e contemporaneamente un insulto a quanto abbiamo ottenuto dai nostri predecessori. Leggo che il 66% degli italiani ha assistito al festival di Sanremo e solo il 30% è andato a votare!
Un insulto, un’irrisione, un attacco? Che cos’è? E il continuo lamento che “le cose non vanno bene, che sono tutti uguali” si risolve con un atteggiamento così irresponsabile?
Come ci si può liberare dalla cecità?
Liù Lamperti
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