VARENNA – “È costume della politica furbetta – dichiara in una nota Carlo Molteni, capogruppo della lista civica per Varenna -, di prendere decisioni impopolari e scriteriate, in periodi nei quali la gente pensa ad altro. Infatti, gli aumenti della benzina venivano fatti in occasione delle partite della nazionale o le tassazioni più nefande sotto il solleone; quando cioè si confidava che la gente, impegnata nelle imprese degli italici beniamini o a pennichellarsi sotto l’ombrellone in riviera, lasciasse correre o fosse meglio predisposta a lasciare passare quanto veniva perpetrato in danno alle loro saccocce”.
“I tempi sono cambiati – afferma Molteni -, ma il metodo è sempre quello, e gli amministratori “moderni” di Varenna, non sono da meno di quelli di un tempo. Si dice che dai cattivi esempi bisogna imparare ad essere migliori ma, a quanto pare, non è così per i nostri eroi. In piena settimana ferragostana la giunta dei migliori si è riunita per deliberare un contributo straordinario per l’Asilo di Varenna. Di per sé sarebbe anche un fatto meritorio se non fosse per la motivazione di questa straordinarietà che recita: Delibera di Giunta n. 84 “Concessione di contributo straordinario a titolo di compartecipazione alle spese di chiusura della scuola dell’Infanzia GB Pirelli di Varenna” euro 6.333. Ora, se andiamo ad analizzare questa delibera scopriamo che:
1 – come già più volte ribadito il problema della difficoltà economica dell’Asilo di Varenna era già presente prima dell’ultima campagna elettorale e, pur sapendolo, i nostri eroi hanno pensato bene di nascondere il problema in un cassetto. Allora, i seimila euro potevano bastare a risollevarne le sorti e garantirne un futuro.
2 – Non contenti, per due anni hanno ignorato il problema fino a quando, un bel giorno, si sono ritrovati (il sindaco) ad approvare la chiusura dell’Asilo perché ormai i soldi da metterci erano troppi. Ciò senza colpo ferire, adeguandosi passivamente senza nemmeno fiatare, senza neppure prendere in considerazione se ci fossero delle possibilità di sopravvivenza ma soprattutto, senza prima comunicare ai genitori dell’aggravarsi della situazione.
3 – Nel corso degli ultimi mesi, accorgendosi che avevano scatenato un putiferio in paese, nonostante tutto, non si sono nemmeno sognati di cercare alternative per tenere in piedi l’Asilo, lavandosene le mani demandando ad altri, certo con meno autorevolezza di un’amministrazione comunale, di ricercare soluzioni e contattare chiunque avrebbe potuto dare una mano, aspettando passivamente che le soluzioni venissero proposte da altri prendendosi bellamente gioco di loro limitandosi a garantire la struttura e il contributo.
4 – Predicavano che non avevano i soldi per risanare l’Asilo, adducendo a giustificazione, lo spauracchio tanto caro al sindaco del danno erariale??? Scusa patetica di chi non vuole intervenire a risolvere i problemi. Il principio si può applicare sia per i 6.333 euro come per 40/50 mila. È perfettamente lo stesso. Allora perché sì a 6.333 e no a quanto sarebbe bastato per non chiudere?”.
“La ragione è una sola – è l’opinione dell’ex primo cittadino – , e dopo questo atto formale appare in tutta la sua evidenza. A questa amministrazione non interessa più l’Asilo, anzi, meglio così. Perché chi davvero ha a cuore un’istituzione centenaria, si batte con le unghie e coi denti per poterla mantenere. E la scusa della Corte dei Conti è solo pretestuosa. Allora gli oltre 200 mila euro spesi per non fare la rotonda sono soldi spesi bene???
Non è meglio, politicamente in linea col proprio programma elettorale, spenderne anche 50 per l’Asilo piuttosto che 200 mila per non fare la rotonda???. Come li chiamereste voi varennesi gli amministratori che spendono i soldi non per mantenere l’Asilo ma per farlo chiudere? Sono aperte scommesse – conclude ironicamente Molteni – , fatevi avanti, non abbiate timore. Fate vedere, una volta tanto che qualcuno gli attributi ce li ha!”.