MANDELLO DEL LARIO – La stagione teatrale del Comune di Mandello del Lario apre con uno spettacolo dedicato alla scuola. Sabato 25 settembre alle 21, il Teatro F. de André ospiterà una produzione del Teatro della Cooperativa di Renato Sarti. La scuola non serve a nulla 2.0 di e con Antonello Taurino è un viaggio tragicomico tra i paradossi della Scuola di ieri e della “Buona Scuola” di oggi. “Nelle aule di oggi, già messe malissimo ieri, convivono antiche rigidità burocratiche e nuove follie kafkiane; il concorsone, la “didattica per competenze”, le gite”.
“Fare il professore negli anni tra la “Buona Scuola” e la Dad, in una pessima scuola di periferia, è una fatica di Tantalo: ma se sopravvivi ne esci capace di recitare Ionesco all’Oktoberfest, affrontare Shakespeare tra i rutti della platea o rendere Pirandello digeribile pure al pubblico YouTube di Pio e Amedeo. E proprio in quell’emergenza scolastica, che non è il Vietnam, ma sicuramente è un mondo senza Garroni né lieto fine e che pare sorretto solo dall’eroismo dei singoli, il prof. capisce che conviene mettere da parte il rigore istituzionale per provare a battere altre strade. Non certo per atteggiarsi a innovatore, ma perché con quelle classi non ha altra scelta, se non osare e innovare, e molto; non tanto tecnologicamente, costrizione dovuta alla pandemia, ma su altri aspetti”.
Il professore di una scuola di frontiera viene sospeso dal servizio, anche se non si capisce bene perché. Metodi didattici troppo bizzarri? Può essere: ma del resto come fare per accendere quel minimo sindacale di interesse in classi terremotate, multirazziali, multireligiose e multilinguistiche? Antonello Taurino, essendo nella realtà docente precario di giorno e attore altrettanto precario di sera, racconta una realtà che conosce direttamente sulla propria pelle, attraverso lo sguardo autobiografico di un professore che nella vita è anche comico. Così come Carlo Turati, che alterna l’insegnamento alla scrittura per tanti grandi professionisti della risata. Attor comico e insegnante: due mestieri, che, a volte, non sono poi così diversi.
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