MANDELLO DEL LARIO – In occasione del Giorno della Memoria l’Assessorato alla Cultura e Istruzione di Mandello del Lario presenta lo spettacolo “Lydia tra le nazioni“.

Lydia Gelmi Cattaneo è stata la prima donna bergamasca insignita del titolo di Giusta tra le Nazioni per aver salvato numerosi ebrei tra il 1943 e il 1945. Lo spettacolo prende spunto dalla sua avventurosa vita per raccontare un momento storico complesso. La vicenda di Lydia pone una domanda scomoda: è giusto salvare, oltre alle vittime, anche dei criminali, quando sono in pericolo di vita? La prima a chiederselo è Irene Weiss, una ragazza ebrea che Lydia ha nascosto in casa sua dal gennaio del 1944 fino alla fine della guerra. Lydia è chiamata a rendere conto delle sue azioni di fronte alla sua coscienza e a un simbolico tribunale della Storia. Proprio Irene riuscirà ad andare oltre la logica della vendetta, dell’occhio per occhio e dente per dente, salvando Lydia da una possibile condanna ai nostri occhi. Per le due donne “una vita è una vita”. E colui che salva una vita in pericolo, salva l’umanità intera.

Lydia Gelmi Cattaneo, figlia di un ufficiale medico, è nata a Presezzo nel 1902, sposa il veterinario Camillo Cattaneo e si trasferisce a Ponte San Pietro, successivamente abiterà al Castello di Valverde, dove resterà fino alla morte nel 1994. Madre di quattro figli, si distingue sin da giovanissima per il suo spiccato interesse per la cultura. Miniaturista, amica d’infanzia di Papa Roncalli, tra le prime donne ad ottenere la patente di guida, è una grande appassionata di archeologia e di popoli lontani, dal 1972 è socia dell’Ateneo di Bergamo. Dalla documentazione raccolta sono stati ricostruiti alcuni episodi che l’hanno vista protagonista di azioni di salvataggio di interi gruppi familiari.

Da alcune testimonianze di partigiani, emerge che Lydia sia stata coinvolta anche nell’organizzazione della fuga in treno verso la Svizzera di numerosi prigionieri del lager sito a Grumello, Bergamo.

Lydia non racconta ai suoi familiari le vicende di quegli anni e forse proprio per questo la sua attività è poco nota. Si sa però che non si prodigò solo per gli ebrei ma anche per i partigiani, per i prigionieri stranieri in fuga e, probabilmente, anche per persone vicine al governo fascista cadute in disgrazia. Le ricerche in corso oggi, nate anche dalla preziosa collaborazione della famiglia, stanno aprendo possibilità inedite di indagine su questa donna coraggiosa.

Le interpreti che ci faranno conoscere la figura di Lydia sono Laura Palmieri, formatasi alla scuola del Piccolo teatro di Milano con la direzione di Luca Ronconi, e Angela Demattè laureata in Lettere Moderne all’Università Statale di Milano e diplomata all’Accademia dei Filodrammatici.