BELLAGIO – Il Coordinamento ‘Salviamo il Monte San Primo’, composto ormai da ben 28 associazioni, sollecita le Istituzioni ad aprire un tavolo di confronto sul progetto che riguarda il cosiddetto ‘rilancio turistico’ del Monte.

Il Coordinamento aveva già avuto modo, fin dallo scorso mese di novembre, di chiedere un incontro di confronto con la Comunità Montana Triangolo Lariano e con il Comune di Bellagio, ovvero gli Enti che hanno proposto il contestato progetto, che riguarda la realizzazione di nuovi impianti sciistici, con annesso impianto di innevamento artificiale.

Le richieste degli ambientalisti sono state sintetizzate nell’Appello per la salvaguardia del Monte San Primo, sul quale si stanno anche raccogliendo le firme da parte dei cittadini. Nell’Appello si è chiesto di rinunciare al progetto o, almeno, di stralciare le opere più invasive, considerato anche che i nuovi impianti sciistici verrebbero realizzati ad una quota tra i 1.100 e i 1.400 metri dove, come è ormai risaputo, nevica con sempre meno intensità e ciò sta avvenendo da alcuni decenni a questa parte. Anche l’impianto di innevamento è contestato in quanto determinerebbe spreco di energia e acqua.

Anche in occasione dell’evento organizzato lo scorso 11 dicembre sul San Primo – a cui avevano partecipato centinaia di cittadini –, il Coordinamento aveva sollecitato un confronto con gli Enti, pronto anche ad illustrare una serie di controproposte alternative per il territorio montano del Triangolo lariano. Queste controproposte vanno, a titolo d’esempio, dallo smantellamento degli impianti sciistici abbandonati, alla manutenzione e miglioramento della sentieristica, alla riqualificazione di alcuni edifici esistenti, ad una mobilità sostenibile tra cui navette per raggiungere le località con maggiore frequentazione.

Le associazioni facenti parte del Coordinamento tornano pertanto a chiedere il tavolo di confronto, già sollecitato con lettere inviate via PEC, a cui purtroppo non si è ottenuta risposta.

L’obiettivo è evitare la realizzazione di nuovi impianti che impatterebbero con l’equilibrio ambientale della montagna, determinando in contemporanea lo spreco di risorse economiche, considerato che i 5 milioni di finanziamento del progetto di ‘rilancio turistico’ deriverebbero da fondi di Regione Lombardia, Comunità Montana e Ministero dell’Interno.

Il Coordinamento sta in ogni caso pensando a nuove iniziative di approfondimento sul progetto del San Primo e sul futuro dei territori montani.

Coordinamento ‘SALVIAMO IL MONTE SAN PRIMO‘, formato da Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”, WWF Lombardia (e sezioni WWF Insubria), CAI Lombardia (e CrTAM Lombardia), Mountain Wilderness Italia, Fridays for Future – Como e Cantù, Gruppo Naturalistico della Brianza, Comitato Parco Groane-Brughiera, Legambiente (Coordinam. Province di Como e Lecco, Circoli di: Como, Cantù, Erbese, Lario Orientale, Lecco, Primalpe, Valle Intelvi), LIPU Como, Comitato Bevere, Associaz. Monte di Brianza, CROS (Centro Ricerche Ornitologiche Scanagatta), Associaz. Testa di Rapa, I Tetragonauti, Associaz. Territori, Gruppo Difesa Natura Suello, Emmaus Erba, Lake Pusiano eco team, Civiltà contadina – sez. Vallassina, Cgil di Como, Gruppo ‘Camminare fa bene & diverte’, Trekking Italia – sez. Lombardia, Arci provinciale Como, Enpa Como, ISDE – Medici per l’Ambiente, Borghi sul Lago – Blevio, Gruppo Volontari Protezione Ambientale – Blevio, Cooperativa Frate Jacopa.

 

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