COLICO – La frase più ovvia sarebbe “come volevasi dimostrare”. Era giugno quando segnalammo come la biglietteria di Colico avrebbe subito una notevole riduzione: ad informare del taglio, senza inizialmente fornire dettagliate spiegazioni, Trenord con un avviso sulla App. E così continuerà ad essere anche nel mese di settembre.
Dopo aver interpellato i dipendenti della biglietteria (molto dubbiosi della temporaneità della riduzione) e l’edicolante Alessandro Fontana (che più volte ha manifestato il suo enorme dissenso), Trenord rispose che la parziale chiusura aveva l’obbiettivo di formare il nuovo personale.
Peccato che del nuovo personale, soprattutto dopo l’avviso giunto in queste ore sempre tramite apposita App, non vi sia ancora l’ombra: lo sportello aprirà “a singhiozzo” anche per il mese di settembre nonostante riprendano a muoversi a pieno regime le masse di studenti e lavoratori pendolari.
A questo punto il timore che tutto possa divenire definitivo (o che possa prolungarsi per mesi e mesi, come già successo con la chiusura per lavori della linea Colico-Chiavenna tra 2016 e 2017) si fa sempre più concreto.
Si sfoga così l’edicolante, Alessandro Fontana: “Anche a settembre la biglietteria di Colico farà questo ridicolo orario. Ma Trenord e il sindaco non avevano assicurato altro?” E aggiunge a Lario News: “Io da settimana prossima al lunedì pomeriggio inizio a chiudere e vado a farmi gli affari miei. E tra un po’ chiuderò tutti i pomeriggi. O Trenord o il Comune mi pagano l’affitto o io l’ufficio informazione della biglietteria non lo faccio“.
Dal prolungarsi della riduzione non ne esce indenne il territorio, già geograficamente isolato e ulteriormente martoriato dai tagli effettuati negli ultimi anni da Regione Lombardia: ancora una volta vale la pena sottolineare la cancellazione del servizio Regionale tra Colico e Sondrio nei festivi e ad agosto, la cancellazione del tratto Lecco-Calolziocorte Olginate, la chiusura della biglietteria di Tirano, la riduzione delle corse quotidiane e l’ulteriore riduzione dei treni entrata in vigore con l’orario del piano “emergenziale” di dicembre.
Ne risentono inoltre la stazione stessa, che vede un presidio sempre più ridotto, i Comuni limitrofi, che ogni giorno si servono di una stazione percorsa da ben due ferrovie, i turisti, che hanno un punto di riferimento in meno, e anche le attività commerciali situate nello scalo. Infatti il servizio sostitutivo svolto dal bar non funge da punto informazioni e non copre i servizi a lunga percorrenza o al di fuori della Lombardia.
Inoltre, in un periodo in cui la consapevolezza sui problemi ambientali va crescendo (primi su tutti i giovani di “Fridays for future”) e la necessità di potenziare il trasporto eco-sostenibile è di conseguenza maggiore, Lombardia e Italia sembrano muoversi in direzione opposta all’Europa, con la quale spesso si suole fare paragoni.
A.B. – M.R.