SORICO – Oggi è santa Cecilia, patrona della musica e dei musicisti, in questo periodo di lockdown anche per loro non è facile rimanere isolati senza provare con i loro compagni. Dal corpo musicale di Sorico un pensiero per condividere con tutti l’impegno di queste persone. In attesa di tornare tutti insieme a suonare.
A volte, qualcuno sostiene amaramente, che la gente avverte la funzione della Banda solo quando manca, come succede per le persone il cui affetto si dà per scontato per lunga consuetudine, e poi, quando ci lasciano, ci consegnano a una incolmabile solitudine.
Non cadiamo in questo pericolo: sosteniamo, con costanza, la nostra Banda, con lo stimolo ai nostri giovani perché si formino musicalmente e ne facciano parte.
Un paese, una comunità esiste solo se essa si sa esprimere in segni collettivi: la Banda è uno di questi.
Coloro che scelgono di suonare nella Banda, sanno bene che non percepiranno un centesimo di euro, avranno solo l’onere delle sere impegnate per le prove, portandosi dietro le gioie o i pensieri della giornata da confrontare con quelle dei compagni.
Perciò, quando li vediamo sul palco o in piazza per un concerto e mentre accompagnano, a passo di marcia, una processione o, con profonda partecipazione, un funerale con il difficile compito di elevare il sentimento religioso tenendo d’occhio, contemporaneamente lo spartito e il perfetto allineamento con i compagni davanti, sperando di evitare le insidie delle buche sull’asfalto, allora ricordiamoci che non sono dei professionisti dell’arte musicale, ma solo volontari, interpreti di un sentimento collettivo di unità e condivisione, che esprimono la magia delle note.