MILANO – Avvenivano a Milano le violenze di gruppo che secondo l’accusa formulata dal PM del tribunale del capoluogo di regione Giovanni Tarzia sarebbero state organizzate e pagate da un ingegnere di Colico.
Un episodio che aveva suscitato grande scalpore sulla sponda orientale del lago, dove il professionista è molto noto. Il 40enne era stato arrestato dai Carabinieri nel novembre del 2019 per reati pesantissimi su ordine del gip del Tribunale dei minori di Milano: avrebbe stuprato (in gruppo appunto) la giovane moglie di origine africana, fatto aggravato dalla presenza di uno dei figli, minorenne.
A raccontare tutto la moglie, dalla quale l’uomo si è separato.
Emerge ora (ne dà notizia l’agenzia ANSA) che i tremendi episodi sarebbe avvenuti appunto a Milano; l’accusato ha chiesto di essere giudicato con il rito abbreviato, formula che consente lo sconto di un terzo della pena.
Secondo quanto spiegato dopo l’arresto da parte dei carabinieri, “Le indagini hanno fatto emergere elementi di responsabilità a carico dell’uomo che, tra il novembre 2016 ed il gennaio 2017, avrebbe costretto la moglie convivente a subire diversi episodi di violenze sessuali di gruppo a cui lo stesso partecipava. L’uomo è inoltre accusato di aver protratto, dal 2007 al 2019, maltrattamenti in famiglia, consistenti in particolare in violenze verbali, fisiche e psicologiche, nei confronti della citata moglie, nonché, solo verbali e psicologiche, in danno di una figlia minorenne”.
RedCro
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