BELLANO – Gli ingredienti per la notizia “gialla” ci sono tutti: il furto di un’arma e di un blocchetto di assegni, l’autore torinese, la “vittima” un danese con casa a Biosio, tracce di Dna per individuare il ladro, due indagini sovrapposte tra Torino e Verbania, in campo addirittura i RIS di Parma…
Poi però bisogna anche precisare: il furto risale a quasi un decennio fa e nemmeno si è totalmente compiuto, se è vero che il fucile da caccia venne recuperato tempo dopo, abbandonato nel letto del Pioverna. Il proprietario non si trova più e probabilmente di quell’evento manco si ricorda…
Ciononostante si procede in aula, e avanti il giudice Enrico Manzi (PM Mattia Mascaro), sfilano i legali di M.D.G., il 45enne torinese accusato di aver portato via il fucile dalla residenza temporanea del professionista danese, a Bellano per lavoro in quel lontano 2009. Con tanto di perito di parte e contestazione del Dna ricavato dal sangue rilevato dai Carabinieri nell’abitazione dove era avvenuto l’episodio di cronaca.
Il prossimo 15 marzo si tornerà in tribunale con l’attesa testimonianza degli uomini dell’Arma intervenuti a Bellano in quella occasione.