DERVIO – L’archivio comunale non è solo un’infinità di faldoni e di carte polverose accatastate alla rinfusa e destinate all’oblio. Lo dimostreranno le tre conferenze organizzate dall’assessorato alla Cultura e dalla Biblioteca Comunale di Dervio dal titolo “Abbiamo qualcosa in comune” a partire dal 2 aprile, alle 21 nella sala consiliare del Municipio.
I documenti ingialliti dal tempo, scritti con calligrafia elegante oggi in disuso, trasmettono l’emozione dell’avvenimento vero, vissuto secoli fa da persone come noi. Vi si trovano istanze che, meglio di un libro di storia, raccontano la vita di una volta.
Durante le tre serate, a cura di Michele Casanova, storico appassionato ed esperto di statuti medievali che da decenni raccoglie e pubblica le notizie d’archivio del territorio, verranno illustrate varie vicende tratte da documenti di interesse storico che coprono i secoli a partire dal XV secolo. La parte più antica è purtroppo poco consistente a causa delle devastazioni subite dal paese tra Cinquecento e Seicento, come quelle compiute dalle truppe del Medeghino o dai Lanzichenecchi di manzoniana memoria. Si trovano documenti che illustrano questioni legali durate anche quattro secoli.
La prima serata di martedì 2 aprile sarà dedicata all’evoluzione del territorio attraverso le informazioni e le mappe conservate in archivio, come per esempio il documento più antico, risalente al 25 giugno 1433, quando gli abitanti di Corenno cedettero a Vendrogno la propria parte del diritto di pascolo sul monte di Bientro, un diritto che rivestiva allora grande importanza.
Le serate successive, martedì 9 aprile e martedì 16 aprile, saranno invece dedicate agli abitanti, a famiglie note o meno note, e alle finanze comunali di cui un librone elenca per tutto il Seicento le spese ordinarie, gli imprevisti e pure qualche spesa folle; rimette in luce consuetudine curiose: oggi il Comune installa le luci a led, ieri aveva il compito di fornire le candele per le feste patronali.
Nell’archivio di Dervio si sta facendo ordine con scaffalature mobili per una consultazione più agevole e la carta ora scompare dagli uffici ma i documenti antichi sono una testimonianza preziosa del passato e restituiscono episodi ed emozioni di un tempo.