DERVIO – Tanto si è discusso in queste ore in merito all’informazione del Comune di Dervio sulla non potabilità di alcune fontane in paese (Sedeia in via Duca d’Aosta e Fontanino in via Valvarrone) e nella frazione di Corenno in piazza Garibaldi. L’acqua sgorgherebbe “sporca” già da molti anni e il particolare ha preoccupato i derviesi i quali, numerosi, si servono delle fontane per rifornirsi d’acqua.
Premessa: l’acqua delle fontane non è la stessa dell’acquedotto, il discorso dunque vale per le tre specifiche fonti pubbliche indipendenti.
I documenti messi a disposizione oggi dal sindaco Cassinelli per approfondire l’argomento mostrano che, per iniziare, risale al 2010 l’ultimo impegno di spesa sostenuto dal Comune per analisi acque, ciò che è stato fatto negli anni successivi è quindi opera di Lario Reti secondo propri criteri “a spot“, che a sua volta trasmetteva le analisi all’amministrazione. Sempre al 2010, a novembre, risalirebbe l’ultima ordinanza derviese di non potabilità.
Tra le relazioni di Lario Reti vi sono a più riprese segnalazioni di acqua non potabile, 19 episodi dal 2014 fino ai campionamenti del giugno 2019 successivi all’alluvione.
Uno in particolare, quello del marzo 2016, risulta cronologicamente molto vicino alla pubblicazione di giugno del giornalino comunale Dervio Informa in cui l’amministrazione pubblicava le analisi chimiche dell’acqua derviese. Ci si chiede perché, allora, queste segnalazioni non fossero state prese in considerazione e rese pubbliche.
“Se qualcuno vuole strumentalizzare – commenta Cassinelli – basta guardare i risultati di tutte le analisi, mai fatte dal Comune ma da Lario reti e disponibili per il Comune, per capire che nessuno in municipio si è mai interessato della questione o le analisi nemmeno venivano lette o deliberatamente non si comunicavano per evitare problemi. Noi informiamo i cittadini e se questo è oggetto di polemica il problema è di chi ha nascosto questi dati”.